Nuove stime per l’Eurozona: il report Istat-Ifo-Kof segnala una ripresa del PIL dal secondo trimestre 2021. Tuttavia, lo scenario resta ancora incerto: le previsioni.
Eurozona: nuove stime di crescita per il 2021 dal report Istat, redatto in collaborazione con gli istituti tedesco Ifo e svizzero Kof.
Le previsioni aggiornate sull’andamento economico della regione, con PIL e inflazione in primo piano, evidenziano segnali di prossima ripresa.
Tuttavia, per i Paesi a moneta unica l’orizzonte appare ancora incerto per pandemia e vaccinazioni non sotto controllo.
Cosa hanno svelato le previsioni economiche Istat sull’Eurozona.
Eurozona: nuove stime 2021. Quale crescita ci sarà?
In un momento cruciale per l’Europa, alle prese con la terza ondata, misure restrittive, diatribe sui vaccini, nuove stime sul futuro economico avanzano.
L’incertezza continua a essere una parola chiave per le nazioni del blocco, ma schiarite si scorgono all’orizzonte. L’ultimo rapporto Istat-Ifo-Kof ha dato indicazioni su cosa aspettarsi negli ambiti PIL, inflazione, produzione industriale.
Nello specifico, il Prodotto Interno Lordo è visto in crescita dal secondo trimestre del 2021. Queste le previsioni su alcuni indicatori chiave:
- PIL II trimestre 2021: +1,5% (sul trimestre precedente), +12,9% (annuo)
- PIL III trimestre 2021: +2,2% (sul trimestre precedente), +2,6% (annuo)
- Consumi II trimestre 2021: +1,8% (sul trimestre precedente), +11% (annuo)
- Consumi III trimestre 2021: +2,9% (sul trimestre precedente), +0,2% (annuo)
- Inflazione II trimestre 2021: +1,5% (sul trimestre precedente), +1,8% (annuo)
- Inflazione III trimestre 2021: -0,1% (sul trimestre precedente), +2,1% (annuo)
- Investimenti II trimestre 2021: +1,5% (sul trimestre precedente), +17,6% (annuo)
- Investimenti III trimestre 2021: +1,9% (sul trimestre precedente), +5,2% (annuo)
Il contesto incerto dell’Eurozona
I segnali di miglioramento economico ci sono tutti. Tuttavia, il quadro attuale per l’Eurozona risulta ancora opaco.
Il report Istat-Ifo-Kof segnala che:
“Il quadro macroeconomico è caratterizzato da una elevata incertezza che accompagna sia l’evoluzione della
pandemia e la velocità della campagna di vaccinazione, sia i tempi di realizzazione del programma Next Generation
EU.”
I segnali ancora deboli, però, potrebbero avere breve durata. Si legge, infatti, nella nota:
“Questi effetti negativi sono attesi avere solo un impatto transitorio sull’economia. La produzione industriale è prevista segnare un aumento congiunturale dell’1,6% nel primo trimestre 2021 per poi decelerare tra aprile e giugno (+1,2%) ....Nel terzo trimestre del 2021, la dinamica congiunturale registrerebbe un ulteriore miglioramento (+1,3%)”
In generale, l’Eurozona resta indietro rispetto alle altre zone economiche del mondo. Molto dipenderà dalla campagna vaccinale e dalla sua capacità di aumentare il ritmo di iniezioni giornaliere, senza intoppi con le Big Pharma.
Intanto, la corsa alla crescita di Cina e Stati Uniti potrebbe spingere anche il vecchio continente.
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