Evergrande è in default selettivo come la Russia. Ma col lockdown scoppia di salute

Mauro Bottarelli

11 Aprile 2022 - 20:07

Pechino acquista gas e petrolio e invia armi, in totale spregio delle sanzioni. E la ragione risiede nel prodromo di Qe che sta lanciando «grazie» al lockdown di Shanghai, di cui Usa e Ue beneficiano

Evergrande è in default selettivo come la Russia. Ma col lockdown scoppia di salute

Mentre il mondo dell’informazione è occupato a tramutare il mancato pagamento di un cedola in franchi delle Ferrovie russe in una nuova Lehman Brothers (che il mercato ha bellamente ignorato), altrove si muovono i carichi pesanti. E, di colpo, molte tessere del mosaico paiono combaciare. Ad esempio, il fatto che alla vigilia del suo viaggio a Taiwan, la Speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, sia casualmente risultata positiva al Covid e abbia dovuto annullare l’impegno. O che oggi la Cina abbia inviato sei arerei carichi di missili alla Serbia, alleato storico della Russia e che dall’Europa sia filtrata soltanto irritazione.

Per quanto la narrativa ufficiale parli di Pechino come di un partner sempre meno accondiscendente con il bellicismo di Mosca, in realtà Xi Jinping sta operando in totale spregio di qualsiasi sanzione posta dall’Occidente. Acquista gas e petrolio, invia armamenti e - con ogni probabilità - ha istruito la Banca centrale al fine di operare da bancomat occulto di quella russa, ostaggio del congelamento delle riserve. Il motivo sostanziale del silenzio di Usa e Ue di fronte a questo agire spericolato sta tutto in questo grafico

Andamento dell'impulso creditizio cinese via Total Financing e nuovi prestiti Andamento dell’impulso creditizio cinese via Total Financing e nuovi prestiti Fonte: Bloomberg

il quale mostra come nel mese di marzo la proprio la Pboc abbia inondato l’economia con un diluvio di impulso creditizio. Tradotto, Pechino sta operando in modalità di Qe. O, quantomeno, sta creandone i presupposti. Perché tutto può permettersi Xi Jinping tranne che un eccessivo scostamento al ribasso della crescita economica dal già poco confortante 5,5% previsto per l’anno in corso.

Ed ecco che, quindi, la cattiva coscienza dell’Occidente emerge in maniera plateale, ancorché sottotraccia e nascosta da non notizie come il default delle Ferrovie russe. Per due ragioni. Primo, l’impulso creditizio della Cina rappresenta ormai dal 2008 in poi il vero motore di sostegno a ogni eccesso di leverage globale (ovvero valutazioni lisergiche che garantiscono bonus e dividendi) e, soprattutto, il metronomo dei cicli economici. I quali, oltre ad avere vissuto un netto accorciamento rispetto ai 5 anni che storicamente li hanno contraddistinti, ora possono essere ampiamente manipolabili a livello di estensione e magnitudo di impatto. Il boom&bust non esiste più, semplicemente perché Pechino può chiudere e aprire il rubinetto a suo piacimento. Ma ecco che questo altro grafico

Comparazione dei volumi di traffico passeggeri registrati a Shanghai Comparazione dei volumi di traffico passeggeri registrati a Shanghai Fonte: Exante Data

mostra plasticamente il perché Pechino viaggi con il pilota automatico, incurante di ogni protesta esterna. Per quanto comincino a spuntare timide indignazioni social rispetto al draconiano lockdown in atto a Shanghai, sia gli Usa che l’Ue sanno che quella scelta drammatica ha molto a che fare con l’economia e praticamente nulla con il Covid. E, segretamente, ne accettano le conseguenze.

Perché quel lockdown rappresenta uno dei pochi mezzi efficaci per cercare di contenere un minimo l’ondata inflazionistica che il fall-out della crisi ucraina rischia di innescare da qui all’autunno, andando a innestarsi in un quadro di prezzi già fuori controllo a livello globale. Per ottenere un rallentamento e guadagnare un po’ di tempo occorre chiudere, imporre un riequilibrio doloroso e drastico delle dinamiche di domanda e offerta, in modo di togliere anche acqua allo stagno della speculazione. E chiudere Shanghai come hub commerciale equivale a chiudere mezzo mondo. Ma non basta. Il volume di trading in yuan interno alla Cina da quando sono state imposte le restrizioni è sceso ai minimi da marzo 2020, l’esplosione della crisi pandemica globale. Dai 30 miliardi di controvalore quotidiano su cui le banche operavano per conto dei clienti, oggi siamo a 16 miliardi. Per capirci, a febbraio Shanghai ha pesato per il 29% di tutto il trading in yuan del Paese, più di ogni altra regione. E siccome quelle transazioni sono ancorate a importazioni ed esportazioni, questo crollo rappresenta il vero proxy del rallentamento economico in atto nel Dragone.

Detto fatto, il mercato è esploso di gioia. E non perché goda nel vedere qualche milione di cittadini segregati in casa, bensì in ossequio alla legge non scritta del bad news is good news che si traduce appunto in aspettativa di intervento diretto dello Stato in sostegno all’economia. In particolare, aumento della spesa in infrastrutture e un ammorbidimento della regolamentazione sul settore real estate decisa durante il giro di vite pre-Congressuale della scorsa estate. Qualcuno ha più sentito parlare di default di Evergrande, ad esempio? La ragione sta in questo grafico,

Andamento dei prezzi dell'indice immobiliare cinese ad alto rendimento Andamento dei prezzi dell’indice immobiliare cinese ad alto rendimento Fonte: Bloomberg

dal quale si evince come proprio il moribondo ma esiziale settore immobiliare stia letteralmente esplodendo di salute ritrovata, da quando il lockdown sta forzando le tappe verso un nuovo allentamento creditizio.
Eppure, non più tardi del 17 dicembre scorso, Standard&Poor’s aveva confinato il gigante delle costruzioni cinese nella lista dei cattivi, addirittura in default selettivo e ne aveva ritirato il rating. Proprio come ha fatto ora con il debito russo, altra notizia che ha riempito le pagine dei giornali e i titoli dei tg. Non staremo raccontandoci una favola di superiorità economico-finanziaria che serve unicamente a mascherare un nuovo equilibrio di potere mondiale già in atto e che ci vede ineluttabilmente ostaggi dei nostri presunti nemici, sia a livello di liquidità che di energia?

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