Christine Lagarde anticipa: il FMI rivedrà al ribasso le stime di crescita dell’economia globale per il 2015 e il 2016. Pesano la Cina e la crisi dei mercati emergenti.
Il FMI (Fondo Monetario Internazionale) sta per tagliare le stime di crescita globali. Ad anticipare la notizia è la stessa Christine Lagarde, direttore operativo dell’FMI, che ha rilasciato dichiarazioni pessimiste circa la crescita del PIL mondiale nel corso di un’intervista al quotidiano francese Les Echos.
Secondo Christine Lagarde e l’FMI la frenata dei mercati emergenti sarebbe peggiore del previsto e questo avrà un’influenza negativa sulla crescita dell’economia globale, le cui previsioni saranno riviste al ribasso sia per quanto riguarda il 2015 sia per l’anno prossimo.
“Il fenomeno dovrebbe indurci a rivedere la nostra previsione di crescita. Il Pil mondiale al 3,3% quest’anno non è più realistico. E neppure il 3,8% per il prossimo. Resteremo comunque sopra al 3%”
FMI sul PIL mondiale: frena la Cina
Il brusco rallentamento dell’economia cinese ha mostrato una contrazione specialmente nel settore manifatturiero e l’indice PMI (Purchasing Managers Index) relativo ad Agosto è sceso sotto quota 50. Questo sta ad indicare che la situazione e le prospettive delle imprese cinesi sono peggiorate per quanto riguarda fattori chiave come nuovi ordini, produzione, occupazione e scorte. Viene quindi a frenare un motore importante per l’economia cinese e per l’economia globale in generale.
L’OPEC riduce le previsioni sulla domanda di petrolio
A prendere atto del rallentamento delle economie emergenti è anche l’OPEC, che per il 2016 ha ridotto la stima di domanda di petrolio di 50 mila barili al giorno. L’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha constatato come si stia riducendo la domanda di greggio proprio da quei Paesi che, negli anni passati, erano stati un importante propulsore per la crescita della produzione.
Il Fondo Monetario Internazionale in ogni caso non presenta uno scenario del tutto negativo. La crescita economica c’è e le sue previsioni parleranno di una percentuale comunque al di sopra del 3%, sia per quest’anno che per il 2016. Nel prossimo Ottobre ci sarà la pubblicazione delle stime aggiornate.
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