Novità dal FTSE Russell, pronto ad accogliere i bond cinesi: le conseguenze
Il FTSE Russell ha comunicato la sua intenzione di spalancare le porte al mercato dei bond cinesi, oggi valutato circa 16 trilioni di dollari.
Una novità, questa, che determinerà diverse conseguenze, già finite sotto la lente degli osservatori in un momento particolare per l’obbligazionario, e non solo.
FTSE Russell apre a bond cinesi: novità e conseguenze
I titoli governativi del Dragone entreranno a far parte del World Government Bond Index a partire da ottobre del 2021.
Una novità, questa, che secondo gli osservatori porterà miliardi di dollari di flussi in entrata verso la Cina (oltre 100 miliardi nello specifico).
L’inclusione dei bond asiatici nel FTSE Russell sarà la terza occasione per Pechino di entrare un un grande indice globale obbligazionario e avverrà in un momento particolare, nel quale gli investitori stanno cercando rendimenti in un contesto di tassi di interesse bassissimi.
Al momento, d’altronde, il decennale cinese rende intorno al 3%, un numero piuttosto elevato rispetto al contesto.
“Credo che questo sia un altro importante punto di riferimento nell’internazionalizzazione dei mercati finanziari della Cina",
ha dichiarato alla Cnbc Ben Powell, capo stratega degli investimenti del BlackRock Investment Institute.
Occhi sullo yuan
Le conseguenze dell’apertura, comunque, potrebbero riversarsi anche sulla valuta nazionale. Per la CSOP Asset Management di Hong Kong, l’entrata nel FTSE World Government Bond Index potrebbe garantire una maggiore partecipazione degli investitori esteri nel mercato obbligazionario cinese, cosa che a sua volta potrebbe supportare lo yuan.
La conferma definitiva dell’entrata nel FTSE Russell dei bond cinesi, comunque, arriverà a marzo prossimo.
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