Alcuni falsi breakout possono dare il via a trend direzionali impressionanti. E’ quanto accaduto all’indice americano principale: i venditori sono stati spazzati via in modo plateale
Adoro i falsi breakout, soprattutto quando sono così nitidi che quasi non sembra essere tutto vero. Questo pattern è potentissimo quando il mercato cerca momentaneamente di andare contro il trend principale. I piccoli trader che provano a imbastire un movimento in contro-tendenza vengono ingabbiati in una spiacevole situazione, in cui si trovano a combattere faccia a faccia contro gli influenti large traders. Questi ultimi, grazie all’enorme potenza di fuoco a propria disposizione (leggasi: miliardi di liquidità), riescono a replicare agevolmente a uno sterile attacco contro-trend facendo ripartire la tendenza primaria di fondo.
Il grafico mostrato in alto sull’indice azionario americano S&P500 evidenzia un fortissimo bullish trend principale, che a un certo punto viene interessato da una stretta fase di congestione sotto i massimi storici. Il breakout ribassista, corredato da una long candle molto solida, sorprende un po’ tutti, ma la rottura sembra esserci davvero. La seduta successiva, però, ecco un primo indizio di falso breakout: una significativa apertura in gap up (nella fattispecie un lap up, per essere precisi, ndr). Si configurano tre candele inside consecutive e poi il breakout… rialzista!
Il mercato ha generato un falso breakout da manuale, tornando a battere la strada bullish per questo indice che ora può guardare con più fiducia al futuro. Nelle sedute successive i prezzi saliranno con una rapidità disarmante, mettendo a punto un rally spettacolare. Infatti, da area 2.685 – zona d’acquisto – la quotazione del CFD, analizzato con il grafico a 4 ore, aumenterà fino a superare 2.800 punti! Un vero e proprio boom, da cavalcare anche con interventi scaglionati nel tempo (scaling in) sfruttando i brevi ritracciamenti e le micro-congestioni (tipo inside bar).
Alla prossima pillola!
Nicola D’Antuono
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