Cosa studiare per imparare a fare trading e diventare un trader di successo? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il lavoro del trader è uno dei pochi lavori di alta professionalità che di fatto non richiede un titolo di studio specifico bensì lo sviluppo di abilità che richiedono molto tempo e dedizione per essere apprese fino in fondo. Di base dobbiamo anche specificare che, all’interno del mondo della finanza, ad alti livelli è richiesta una preparazione accademica di non poco conto, soprattutto nell’ambito del trading bancario.
All’interno degli ambienti bancari, il lavoro del trader è diverso da come ce lo immaginiamo, molto più standardizzato di quanto si possa credere, mentre per quanto riguarda il trading proprietario (prop trading) la situazione è nettamente diversa e sicuramente più estrema. In questo articolo vedremo quale percorso di studio è consigliato per avviarsi al mestiere del trader, un mestiere che richiede, oltre alla preparazione tecnica, anche una preparazione mentale che potrebbe essere determinante nel risultato finale.
Vediamo insieme, in collaborazione con gli esperti di XTB, qual è il percorso ideale per la formazione di un trader di alto livello per poi prendere spunto da quest’ultimo e capire come è possibile replicare questo modello in molti casi poco raggiungibile se non con degli sforzi mirati al miglioramento della propria formazione.
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La formazione del trader ideale
Partiamo da quello che si definisce un curriculum. Nell’ambito bancario, il trader è una persona che ha come requisito fondamentale, se non discriminante, una formazione accademica di alto livello. Come formazione accademica di alto livello non intendiamo solamente la preparazione di base, bensì anche l’Università nella quale si compie il percorso accademico potrebbe essere in alcuni casi determinante.
Università molto blasonate potrebbero essere un plus non da poco in quanto segno di una certa affidabilità nel percorso accademico, anche se nella realtà pratica questo potrebbe essere irrilevante. Diciamo che a parità di competenze, doti intellettuali e doti personali, tra due candidati per una posizione relativa al trading, si preferisce solitamente colui che ha compiuto un percorso accademico all’interno di un’università notoriamente elitaria (come ad esempio London School of Economics oppure Oxford).
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Attenzione, il percorso di studio non certifica le competenze, anzi, è solamente un buon biglietto da visita se prendiamo ad esempio questo caso. La formazione accademica, sempre ad alti livelli, è valida solo se si consegue anche un master o un altro corso di specializzazione, se non addirittura un vero e proprio dottorato in materie scientifico-economiche oppure di stampo matematico-statistico. In pratica se avete un dottorato in Finanza Quantitativa presso la LSE, probabilmente avete delle buone possibilità di essere considerati tra i profili più appetibili per le banche d’affari.
Non tutti possono permettersi certi tipi di percorso di studi e questo alla lunga non è neanche garanzia per l’ottenimento di risultati, tant’è che il trading bancario, soprattutto dopo la crisi di Lehman, è stato molto standardizzato e poco “personalizzato”, come ad esempio può essere il trading proprietario presso un hedge fund o direttamente presso una società di prop trading. L’ideale sarebbe un profilo accademico di elevata caratura, accompagnato da abilità pratiche provate direttamente sul mercato, quindi con una track record certificata che dia vera e propria autorevolezza al proprio percorso accademico.
Questo non vuol dire assolutamente che conseguire un percorso accademico senza una pratica è qualcosa del tutto inutile, anzi, non va bene neanche il contrario, ossia solo pratica e nessuna formazione di stampo accademico. Per quanto riguarda la formazione quindi il target di preparazione teorica è quella accademica di più alto livello, accompagnata da una track record che certifichi le proprie abilità di trader.
Cosa studiare per avvicinarsi a un ottimo livello formativo
Abbiamo visto il profilo ideale, ora dobbiamo capire come avvicinarci a quel profilo. Innanzitutto, se vogliamo affrontare questo percorso formativo e conseguire dei risultati tangibili, le materie di nostro studio saranno quelle relative all’operatività vera e propria, ma teoricamente per avere dei buoni risultati a livello pratico dobbiamo avere una buona impalcatura teorica. Sicuramente è doveroso studiare i fondamentali della macroeconomia, quindi il funzionamento del mercato finanziario, componenti e attori principali che decidono di fatto le sorti di un sistema finanziario.
Ad esempio, per un trader sapere il funzionamento dei tassi di interesse, di come si muove l’inflazione, dei legami tra le varie componenti macroeconomiche è assolutamente fondamentale e potremmo anche definire doveroso. Inoltre, un buon livello formativo a livello pratico si raggiunge con lo studio anche di materie più tecniche come appunto l’analisi tecnica, quindi studiando i vari metodi di lettura dei grafici e a livello di contenuti, spunti, libri, vi è un’offerta veramente vasta.
Questa fase di studio, anche se non pratica, serve a farci capire l’ambiente in cui il trader si muove, un passo fondamentale se si vuole fare questo lavoro. In sostanza lo studio di testi di stampo accademico è altamente consigliato in quanto fondamentale per la formazione in ambito economico-finanziario, in pratica è un requisito fondamentale. Dopo lo studio di testi di tipo accademico, come ad esempio manuali di macroeconomia, manuali si sistemi finanziari ed economia monetaria, si può passare agli studi più approfonditi che si avvicinano alla pratica, quindi si può passare ai manuali di analisi tecnica e ai libri che descrivono i vari stili di trading.
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A cosa serve il percorso formativo per un trader
Il percorso formativo, oltre a fornire gli strumenti basilari per lavorare in questo ambito, è fondamentale per creare la forma mentis adatta a fare il trader. Il fatto di studiare, di leggere e di recepire continuamente informazioni, fa sì che il percorso formativo sia veramente da intendersi come tale, ossia si prende coscienza del fatto che ci stiamo formando, che stiamo compiendo un percorso per arrivare a un obiettivo e questa parte della formazione è molto utile per formare il giusto approccio psicologico alla professione.
Quando si arriverà alla pratica, ovviamente dopo la teoria, si avrà un approccio serio al mestiere del trader, a differenza di moltissimi casi in cui si professa di imparare la professione in poco tempo, passando direttamente alla pratica snobbando completamente tutte le basi fondamentali della materia. Cosa comporta la mancanza di basi teoriche? Molto semplicemente non si hanno le “spalle coperte” dall’evoluzione di questo lavoro, ossia i mercati cambiano e il trader deve adattarsi a questi cambiamenti. Il trader può adattarsi bene solamente se ha delle basi formative solide, quelle che permettono al trader di evolversi con i mercati e che permettono la sopravvivenza nel lungo periodo.
Come è giusto che sia, la formazione in questo ambito non è mai troppa, pertanto la diffidenza nei confronti di coloro che promettono un risultato in poco tempo, soprattutto senza una base formativa adeguata, è più che logica e soprattutto lecita. Quindi, l’affrontare un percorso formativo iniziando dalle basi, è requisito fondamentale per conseguire con successo il raggiungimento dell’obiettivo, ossia quello di fare del trading il proprio lavoro.
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