Fausto Brizzi è innocente: cosa ha deciso veramente il gip sul caso aperto da Le Iene

Isabella Policarpio

24 Gennaio 2019 - 15:58

Il gip ha archiviato le accuse di violenza sessuale gravanti sul regista Fausto Brizzi. Delle tre denunce presentate una è infondata e le altre due sono tardive.

Fausto Brizzi è innocente: cosa ha deciso veramente il gip sul caso aperto da Le Iene

Le accuse delle presunte violenze sessuali gravanti su Fausto Brizzi sono definitivamente cadute. Lo ha annunciato l’avvocato di fiducia del regista dopo che il gip di Roma, Alessandro Arturi, ha emesso il decreto di archiviazione del caso.

Il regista aveva ricevuto tre denunce di violenza sessuale da parte di tre donne per fatti avvenuti nel 2014, 2015 e 2017. In seguito, la trasmissione “Le Iene” ne aveva fatto un caso nazionale, riportando testimonianze simili di altre 15 presunte vittime.

Ma il gip ha archiviato tutte e tre le accuse, una in quanto il fatto non sussiste e le altre due per il mancato rispetto del termine semestrale per presentare la querela.

Ma le Iene non ci stanno e chiedono un confronto con il regista.

Le accuse

L’avvocato di Fausto Brizzi ha annunciato che sono cadute tutte le accuse sul suo assistito, in quanto il gip di Roma incaricato del fatto ha emesso un decreto di archiviazione.

Il noto regista italiano, nel novembre 2017, era stato accusato di violenza sessuale da tre donne del mondo dello spettacolo, le quali avevano dichiarato di aver subito le molestie in tre episodi distinti, avvenuti rispettivamente nel 2014, nel 2015 e nel 2017.

L’inchiesta era stata portata avanti dal programma televisivo “Le Iene”, che aveva raccolto le testimonianze di altre 15 presunte vittime di reati sessuali.

La modalità in cui il fatto sarebbe avvenuto è sempre la stessa: Fausto Brizzi avrebbe adescato le vittime nel suo loft con il pretesto di svolgere un provino o la promessa di un film, ed in quella occasione le avrebbe costrette a subire atti sessuali indesiderati.

Le accuse, ora cadute, avevano messo a dura prova la carriera del regista. Nel dicembre del 2017 la Warner Bros aveva cancellato la firma di Fausto Brizzi dal film Poveri ma ricchissimi, perché non voleva che il nome del regista fosse associato alla distribuzione della pellicola. Chiara Zanelli invece, moglie di Brizzi, aveva preso le distanze dal fatto e sostenuto l’innocenza del marito, pur lamentando l’invasione della privacy subita dalla sua famiglia, compresa la piccola Penelope.

I motivi dell’archiviazione

Il gip incaricato del caso, Alessandro Arturi, ha predisposto l’accantonamento delle accuse emettendo un decreto di archiviazione.

L’archiviazione è stata ritenuta necessaria perché il giudice delle indagini preliminari non ha ravvisato, neanche in astratto, una condotta ascrivibile al reato contestato, ovvero una violenza sessuale.

Non solo, il gip ha anche definito le accuse di “prevaricazione” come evanescenti e prive di fondamento: per il gip il solo “cambio del tono della voce” e la “maggiore risolutezza” contestate a Brizzi non sarebbero condotte idonee a giustificare l’accusa di abuso di autorità.

Invece, per quanto riguarda le accuse delle altre due donne, il giudice le ha respinte a causa del mancato rispetto dei termini per proporre la querela. In pratica le ragazze avevano presentato la querela per violenza sessuale oltre il termine di 6 mesi dal compimento del fatto, lasso di tempo che per la legge italiana fa prescrivere i reati di stampo sessuale.

La risposta de Le Iene

Dopo l’archiviazione del fatto, in molti hanno accusato la trasmissione Le Iene di aver messo in atto un vero e proprio processo mediatico, ma lo staff della trasmissione si è difeso sottolineando che Fausto Brizzi non ha mai sporto denuncia.

Dunque, secondo le Iene, se Brizzi fosse stato completamente innocente avrebbe sporto denuncia contro il programma, cosa che invece non è accaduta. A tal proposito le Iene si dichiarano pronte in qualsiasi momento a portare in tribunale le testimonianze delle 15 ragazze intervistate.

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