Slittano o vengono messe in stallo tutte quelle operazioni ritenute “non fondamentali”, in risposta alle misure restrittive dell’emergenza sanitaria in corso
Ferragamo ritarda o annulla gli le operazioni di investimento considerate “non fondamentali”, così come richiesto dalle misure restrittive volte ad allentare i contagi da coronavirus.
L’azienda - che ha di recente evidenziato segnali di ripresa nello scenario di mercato cinese - ha fatto sapere che è al momento impossibile definire l’impatto del Covid-19 sui conti, sia per quanto riguarda il fatturato che per gli utili.
Tuttavia l’amministratore delegato, Micaela Le Divelec Lemmi, in una call con gli investitori ha ammesso che la situazione “non ha precedenti”, e ha chiarito la necessità di mettere in stallo tutta una serie di operazioni non indispensabili.
L’epidemia ha danneggiato le vendite in Cina alla fine di gennaio, prima che l’impatto si diffondesse sulle destinazioni europee più apprezzate dai consumatori cinesi in ottica shopping.
Ferragamo risponde a una simile ricaduta rinegoziando i contratti di locazione, ritardando gli investimenti e rivalutando i numeri della produzione a lungo termine.
Ferragamo congela gli investimenti causa Coronavirus
Malgrado la difficoltà a quantificare l’impatto dell’emergenza sanitaria sui volumi di mercato di Ferragamo, non si può certo ignorare la debolezza del titolo, scivolato di oltre il 17% solo negli ultimi 7 giorni.
Secondo gli analisti di Jefferies, la compagnia è nel mezzo di un “rilancio graduale” sotto la nuova gestione, ma questa battuta d’arresto si rivelerà probabilmente “molto costosa”.
Il CEO di Ferragamo, Micaela Le Divelec Lemmi, ha avuto un lungo colloquio con analisti e investitori dopo che la società ha registrato guadagni dell’1,3% sulle vendite per il 2019, con entrate annuali complessive a quota 1,4 miliardi di euro.
La compagnia vede graduali miglioramenti sullo scenario cinese, mercato chiave per il colosso della moda italiano. Prefigura una crescita che tuttavia non riesce a quantificare, e che dipende in grossa parte dalla durata dell’impatto del coronavirus:
“Anche l’umore dei consumatori cinesi sarà rilevante. Dopo un mese e mezzo di chiusure e restrizioni, c’è la volontà di tornare ad avere una vita vera, all’esterno”,
ha dichiarato Le Divelec.
Va inoltre considerato che Ferragamo è - stando alle analisi di Morgan Stanley - tra i marchi di lusso più esposti a viaggi aerei ed aeroporti, e sui voli internazionali non ci si può che attendere peggioramenti nei prossimi mesi.
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