A partire dal 13 marzo i dipendenti dello stabilimento Fiat Chrysler di Windsor in Canada hanno sospeso il proprio lavoro
Nuove grane per Fiat Chrysler dal Nord America. Lo stabilimento FCA di Windsor in Ontario infatti da ieri ha sospeso i lavori. Ciò è avvenuto a causa del fatto che un lavoratore dello stabilimento si è messo volontariamente in quarantena, essendo venuto in contatto nei giorni scorsi con una persona risultata positiva al Coronavirus.
Immediatamente, non appena la notizia si è diffusa, il sindacato canadese Unifor ha deciso di fermare la produzione nello stabilimento in cui vengono prodotte vetture quali Chrysler Pacifica e Dodge Grand Caravan.
Fiat Chrysler: ecco cosa sta accadendo in Nord America
Un portavoce di Fiat Chrysler Automobiles ha però ribadito che all’interno dello stabilimento di Windsor tutto è sotto controllo. Il dipendente che pensa di essere stato contagiato verrà tenuto in isolamento e dunque la produzione potrà continuare tranquillamente, così come ha potuto accertare il Ministero del Lavoro canadese, i cui funzionari hanno visitato lo stabilimento.
I lavoratori però per oltre 24 ore non ne hanno voluto sapere di tornare a lavorare. Solo da pochi minuti la situazione sembra essere rientrata, con i primi dipendenti che hanno ripreso a lavorare a Windsor.
Questo è solo l’ultimo problema che Fiat Chrysler ha dovuto affrontare in Nord America a causa del Coronavirus. Ricordiamo infatti che ieri negli Stati Uniti è stato annunciato che il primo dipendente di FCA è stato trovato positivo al coronavirus. Ciò è avvenuto nello stabilimento di Kokomo in Indiana le cui attività sono attualmente sospese.
Proprio per fronteggiare i problemi legati all’epidemia di Coronavirus, il numero uno di Fiat Chrysler Automobiles, l’amministratore delegato Mike Manley ieri ha annunciato che la sua azienda promuoverà ulteriori misure volte a garantire la sicurezza e la salute dei propri dipendenti a livello globale.
Ciò avverrà principalmente promuovendo lo Smart Working e favorendo il mantenimento della distanza di sicurezza tra i propri dipendenti nelle fabbriche, sia nelle aree di produzione che in quelle di relax. Infine la produzione sarà diminuita in maniera da avere meno dipendenti presenti in contemporanea negli stabilimenti.
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