“Nonostante gli italiani si siano dimostrati superiori a tutta questa confusione che si è creata, forse su AstraZeneca si poteva comunicare meglio”, ammette il commissario Francesco Figliuolo
La confusione su AstraZeneca? Frutto anche di una comunicazione non impeccabile.
La pensa così il commissario straordinario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, che appena pochi minuti fa nel corso di un’intervista a Domenica In ha parlato dell’attuale situazione pandemica in Italia e non solo, ripercorrendo anche alcune delle fasi cruciali vissute negli ultimi mesi.
Tra queste c’è sicuramente il momento di grosse incertezze e vere e proprie paure generalizzate che hanno circondato il vaccino AstraZeneca, sulla scia dei casi di trombosi che hanno portato anche a una temporanea sospensione del siero.
Ma lo stesso Figliuolo ha ammesso che, per quanto ci si trovi a gestire una situazione del tutto nuova, la vicenda relativa al vaccino AstraZeneca “si poteva comunicare meglio”, evitando le confusioni che ci sono state e che - precisa - gli italiani hanno mostrato di essere in grado di superare.
Figliuolo su AstraZeneca: “Potevamo comunicare meglio”
Le parole di Figliuolo nei confronti della popolazione italiana sono state di pieno elogio, contro invece un’affermazione che non ha risparmiato autocritiche in relazione alla vicenda AstraZeneca:
“Nonostante gli italiani si siano dimostrati superiori a tutta questa confusione che si è creata, forse su AstraZeneca si poteva comunicare meglio”.
Confusione che - ha aggiunto - è stata innescata da quelle che ha quantificato in “più di 10 indicazioni diverse nel tempo” , elemento da attribuire in grossa parte alla novità rappresentata dalla pandemia e tutto ciò che rapidamente ha innescato, ma che in ogni caso non è stato favorito dal fattore comunicazione:
“Il tutto è chiaramente figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza”.
Il commissario ha inoltre ribadito che l’immunità di gregge in Italia, indicabile all’80% sui 54 milioni di persone vaccinabili, è un’obiettivo raggiungibile già a settembre:
“Sono assolutamente convinto che raggiungeremo questo obiettivo a fine settembre. Ma bisogna andarsi a vaccinare; come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi, a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi.”
Figliuolo su discoteche: “Si torni ma con responsabilità”
Da evidenziare anche le parole del commissario Figliuolo relative alle discoteche e alla ripartenza delle loro attività, sicuramente tra le più colpite dalla pandemia.
Ha infatti evidenziato l’importanza di un ritorno, ma chiarendo che serve da parte dei giovani uno sforzo di responsabilità, oltre ovviamente alla documentazione indispensabile sul fronte sanitario:
“I giovani devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass [...] è giusto che i ragazzi si riapproprino della socialità e della voglia di riprendersi il futuro, ma si tenga sempre presente come la vaccinazione sia un atto di consapevolezza e responsabilità”.
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