È in corso la presentazione del fondo Atlante dalla quale sono emersi ulteriori dettagli sul funzionamento del veicolo finanziario. Raccolti in totale €4,249 miliardi.
Quest’oggi si è tenuta la presentazione del fondo Atlante (attualmente ancora in corso) dalla quale sono emersi interessanti dettagli sul funzionamento del veicolo salva-banche. Nella presentazione sono stati dati ulteriori chiarimenti sulla dotazione del fondo, su come verrà investita tale dotazione, la leva su cui potrà contare Atlante e le motivazioni per cui è stato creato.
Oltre a ciò, è stato evidenziato come il fondo, per funzionare nella maniera più efficiente possibile, necessiti di un assist dello Stato sulla regolazione dei tempi di recupero dei crediti deteriorati. Inoltre, sarà necessario che le banche tornino alla redditività per far sì che Atlante possa raggiungere a pieno il suo scopo.
Dalla presentazione è emerso che in totale hanno aderito in totale 67 istituzioni italiane ed estere che hanno apportato capitali per un ammontare complessivo di €4,249 miliardi. A sorpresa tra gli aderenti al fondo figura anche Icbpi con un esborso complessivo di massimi €5 milioni. Per oggi è atteso infine il decreto del governo per ridurre i tempi di recupero dei crediti deteriorati. Oggi pomeriggio, alle ore 18:00, il consiglio dei ministri si riunirà per porre in essere la modifica tanto attesa.
Fondo Atlante: in totale partecipano 67 istituzioni italiane ed estere
Dalla presentazione in corso del fondo Atlante sono emersi ulteriori dettagli sul funzionamento del veicolo privato, a targa governativa, che aiuterà il sistema bancario italiano a risolvere delicate questioni di ricapitalizzazione e di smaltimento dei crediti deteriorati.
Il fondo nel complesso ha trovato l’adesione di 67 istituzioni sia italiane che estere che nel complesso hanno versato per la dotazione del fondo €4,249 miliardi, poco più della soglia minima richiesta di €4 miliardi. Atlante avrà una durata complessiva di 5 anni, estendibili per altri 3, e punta a generare un rendimento annuo di circa il 6%.
Fondo Atlante: leva sarà al massimo del 110%. 30% della dotazione per NPL
Il fondo potrà contare su una leva massima del 110%, con la dotazione che verrà utilizzata per almeno il 30% per lo smaltimento dei non-performing loans (NPL). Dopo il 30 giugno 2017 tutta la quota residua di Atlante verrà investita in NPL.
Atlante interverrà inizialmente negli aumenti di capitale delle banche a rischio risoluzione, con Veneto Banca e Banco Popolare di Vicenza in cima alla lista.
Fondo Atlante potrà investire in banche con ratio inferiori a quelli stabiliti da Srep
Nessun singolo partecipante al veicolo finanziario potrà detenere più del 20% del fondo.
È stato inoltre comunicato che Atlante potrà investire in banche con ratio patrimoniali inferiori ai minimi stabiliti nell’ambito dello Srep, per un massimo del 70% del patrimonio dell’istituto. Vengono comunque esclusi dalle tipologie di investimento quelle che richiederanno l’obbligo di un’Opa.
Atlante potrà inoltre stipulare partnership e accordi con altri investitori e potrà promuovere operazioni straordinarie sulle banche.
Fondo Atlante: in arrivo il decreto del governo per i NPL
Dalle slide di presentazione è emerso che il fondo, per riuscire a completare il suo scopo appieno necessita dell’intervento del governo per ridurre i tempi di riscossione dei crediti deteriorati.
L’intervento dovrebbe arrivare già oggi visto che è previsto per le ore 18:00 di oggi un consiglio dei ministri, orario e giorno che in genere vengono riservati per provvedimenti importanti.
Sul tavolo del cdm ci sono appunto le norme per ridurre le tempistiche di recupero dei NPL e quelle che invece coordineranno i criteri di rimborso dei risparmiatori rimasti penalizzati dai salvataggi delle 4 banche fallite interessate dal decreto salva-banche.
Fondo Atlante: Veneto Banca punta a non usarlo per adc
Nel frattempo, Veneto Banca, la seconda banca interessata dall’intervento del fondo Atlante, ha aggiornato il piano industriale al 2020 dopo aver concluso il primo trimestre 2016 in perdita per €34 milioni.
È stato confermato che l’aumento di capitale da €1 miliardo verrà effettuato a giugno. L’ad di Veneto Banca, Cristiano Carrus, in sede di conference call ha evidenziato che i vertici dell’istituto puntano ad operare l’aumento di capitale senza l’intervento del fondo Atlante.
Tuttavia, Carrus ha spiegato che la banca da lui guidata farà certamente leva sul veicolo privato per lo smaltimento dei non-performing loans.
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