Nell’ultimo sondaggio di Swg Forza Italia ha fatto registrare il suo record negativo mentre è buono l’esordio di Cambiamo! di Giovanni Toti: il partito di Silvio Berlusconi dopo aver governato il Paese per anni è giunto adesso ai titoli di coda?
Nella politica italiana della Seconda Repubblica poche sono le cose che possono essere considerate come certe. Dopo l’alleanza di governo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico cosa impensabile fino allo scorso luglio, questo elenco già di per sé scarno si è assottigliato ancor di più.
Uno degli ultimi totem rimasti tra i Palazzi del potere romano è quello del non dare mai Silvio Berlusconi come finito, ma anche questa certezza sta iniziando a vacillare tanto che Forza Italia nell’ultimo sondaggio di Swg ha fatto registrare il suo record negativo del 5,2%.
Una crisi profonda quella degli azzurri, che ora stanno facendo anche i conti anche con la diaspora dei propri esponenti verso Cambiamo!, il neonato partito di Giovanni Toti che si propone come terza gamba di un nuovo centrodestra con Lega e Fratelli d’Italia e sempre più a trazione salviniana.
Ma per Forza Italia sono ormai arrivati i titoli di coda? Questa volta il declino sembrerebbe essere irreversibile, tanto che anche un fine stratega come Berlusconi con il progetto di Altra Italia starebbe pensando di mandare in soffitta la propria creatura politica che per anni ha governato il Paese.
Il declino di Forza Italia
Durante la crisi politica agostana che si è appena conclusa con la fiducia al Conte bis, nel caos che si è generato una voce non si è praticamente mai sentita tra i vari leader nostrani: quella di Silvio Berlusconi.
Anche perché alla fine Forza Italia è stata un po’ sedotta e poi abbandonata da Matteo Salvini. Quando la Lega ha rotto con i 5 Stelle e tutto faceva pensare a delle elezioni anticipate, il leader del Carroccio ha ricompattato il centrodestra tornando ad aprire a una coalizione con gli azzurri e Fratelli d’Italia.
Quando però l’ipotesi del voto è tramontata per l’intesa trovata tra il Movimento e il PD, Salvini ha scaricato di nuovo Forza Italia come se si trattasse di un vecchio fardello ormai troppo ingombrante.
Si arriva così al sondaggio del 9 settembre da parte di Swg che indica i forzisti al minimo storico del 5,2%, staccati di due punti percentuale dal rampante Fratelli d’Italia e fiaccata dall’ottimo esordio degli scissionisti di Cambiamo! che è attestato al 2,3%.
Del resto di campanelli d’allarme ne erano suonati parecchi in casa azzurra. Alle elezioni politiche del 2018 Forza Italia ha preso il 14%, prima volta che scendeva sotto il 20% dalla sua nascita nel 1994, per passare poi all’8,78% delle europee dello scorso maggio.
Con Silvio Berlusconi confinato a Bruxelles nel suo ruolo di eurodeputato e sempre alle prese con i vari acciacchi fisici, Forza Italia al momento appare un partito allo sbando dove tutti i big si starebbero guardando intorno per capire quale possa essere il loro futuro.
Cosa farà adesso Berlusconi?
Al momento il motto di Forza Italia sembrerebbe essere quel “resistere, resistere, resistere!” pronunciato nel gennaio 2002 dall’allora procuratore generale di Milano Francesco Saverio Borrelli, venuto a mancare lo scorso 20 luglio, proprio nei confronti del governo Berlusconi.
In Parlamento gli azzurri possono contare ancora su un buon numero di deputati e senatori, con la strategia verso il neonato governo giallorosso che è quella dell’opposizione senza però salire sulle proverbiali barricate.
Per esempio per eleggere il prossimo presidente dell’Agcom, che dovrà vigilare su Mediaset, PD e 5 Stelle avranno bisogno anche dei voti dei forzisti, che così potrebbero dire la loro su una nomina che sta parecchio a cuore all’ex premier.
Mentre sul fronte sovranista sembrerebbe essersi formato un solido asse Salvini-Meloni-Toti, la strategia di Berlusconi potrebbe essere quella già annunciata di Altra Italia, una sorta di federazione delle forze moderate del paese.
Un modo questo di serrare le fila della frammentata galassia centrista, al momento un autentico puzzle di partitini e movimenti, che così si potrebbero federare attorno a Forza Italia in un progetto politico però tutto nuovo.
L’idea di fondo è che con Altra Italia gli azzurri si possano garantire una sopravvivenza politica, smarcandosi definitivamente dalla destra e strizzando l’occhio invece a tutte le altre forze moderate (vedi nuovo partito di Calenda e quello possibile di Renzi) in uscita dal Partito Democratico.
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