G-7: nessun piano coordinato contro i rischi alla crescita, Giappone deluso

Flavia Provenzani

27/05/2016

Nessun piano coordinato per combattere il rallentamento della crescita dal summit del G-7. Forte delusione per Shinzo Abe, premier giapponese.

G-7: nessun piano coordinato contro i rischi alla crescita, Giappone deluso

I protagonisti del G-7 evidenziano il potenziamento dei rischi contro l’economia mondiale ma nessun accordo è stato preso per dare il via ad un piano di spesa coordinato per combattere il rallentamento economico.

La dichiarazione di venerdì è stata più debole di quanto non volesse premier giapponese Shinzo Abe, che ospita il summit di due giorni dei vertici del G-7 e che ieri aveva evidenziato i rischi di una crisi economica globale.

I leader dei paesi del G-7, tra cui anche Italia, Stati Uniti e Germania, hanno evidenziato la necessità di un approccio equilibrato allo stimolo della crescita attraverso la spesa pubblica e le riforme strutturali.

Gran parte dei Paesi del G-7 stanno utilizzando politiche monetarie senza precedenti per stimolare le loro economie, ma la dichiarazione conclusiva della giornata ha osservato che «la politica monetaria da sola non può portare ad una crescita forte, sostenibile ed equilibrata».

Il G-7 ha inoltre ribadito che le politiche monetarie non devono essere utilizzate ai fini di svalutazioni monetarie competitive.

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha dichiarato che i leader del G-7 hanno trascorso molto tempo durante gli incontri di giovedì a confrontarsi sulle condizioni attuali dell’economia globale e sulla «necessità di continuare ad accelerare la crescita».
Obama parla di ripresa in atto negli Stati Uniti e di alcuni progressi all’interno dell’economia europea, aggiungendo che l’accordo raggiunto mercoledì sulla crisi del debito greco dovrebbe aiutare la zona euro.

Per il G-7, secondo Obama rimane importante «respingere il protezionismo, le svalutazioni monetarie competitive e le strategie della politica del rubamazzo che troppo spesso finiscono lasciando tutti peggio di prima».

«Abbiamo deciso di continuare a concentrarci sul fare in modo che ogni paese, sulla base delle sue specifiche esigenze e capacità, prenda provvedimenti per accelerare la crescita»,

ha dichiarato Obama.

I responsabili politici delle nazioni del G-7 hanno sottolineato la necessità di lavorare insieme per sostenere la crescita attraverso le riforme di stimolo fiscale e strutturale, nonché attraverso le politiche monetarie di stimolo già in atto negli Stati Uniti, Europa e Giappone.

Questo ha aumentato le speranze per il raggiungimento di un accordo su uno stimolo fiscale coordinato durante il vertice.

Da mesi i protagonisti del G-7 si confronto se continuare a permettere o meno che il Giappone possa autonomamente manipolare il valore dello yen sul mercato valutario.

Uno yen molto debole, parzialmente a causa delle politiche della Bank f Japan, è uno degli elementi chiave del piano di crescita del primo ministro giapponese Shinzo Abe, ma nel 2016 la valuta è salita notevolmente.

Abe, che ospita il vertice nel suo paese, ha offerto un quadro assai grigio dell’economia mondiale, avvertendo del rischio di una crisi economica e chiedendo un accordo coordinato sullo stimolo fiscale da parte dei membri del G-7 - trovando come ostacolo la resistenza della Germania.

«Abbiamo raggiunto una visione comune: l’economia mondiale si trova ad affrontare gravi rischi»

ha dichiarato Abe ai giornalisti . Al Giappone continua a fare paura il rallentamento della crescita in Cina, la prospettiva del rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti e la volatilità dei mercati finanziari.

Le parole di Abe potrebbero essere dirette all’elettorato giapponese. L’economia del Giappone ha iniziato ad avere difficoltà durante il suo mandato e ha continuato ad oscillare tra espansioni e le contrazioni negli ultimi trimestri.

Obama ha concluso le sue dichiarazioni confermando che i leader del G-7 sono impegnati inoltre a completare l’accordo commerciale TPP - Trans-Pacific Partnership entro la fine dell’anno.

I leader hanno intenzione di concentrarsi sulle questioni di sicurezza durante il tempo che rimane al vertice, tra cui le tensioni nel Mar Cinese Meridionale e in Ucraina.

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