Gelati confezionati richiamati per allarme tossico: i prodotti a rischio

Fiammetta Rubini

22 Luglio 2021 - 15:36

Nuova allerta per ossido di etilene negli alimenti, cancerogeno. A rischio i prodotti contenenti farina di semi di carrube. Già ritirati centinaia di gelati confezionati in Francia di famose marche.

Gelati confezionati richiamati per allarme tossico: i prodotti a rischio

Torna l’allarme ossido di etilene in Europa, con gli occhi puntati su gelati e dolciumi.

La Commissione europea ha ordinato il richiamo di massa di prodotti contenenti farina di semi di carrube per presenza di ossido di etilene al suo interno. La farina di semi di carrube viene utilizzata dall’industria alimentare e in pasticceria come addensante naturale e stabilizzante nella preparazione di prodotti da forno, gelati, yogurt, bevande, creme, salse, formaggi cremosi, condimenti… e sull’etichetta viene indicata con la sigla E410.

I coordinatori per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi degli Stati membri hanno disposto il richiamo perché “Per i prodotti che contengono l’additivo E410 noto per essere contaminato con ossido di etilene non è possibile definire alcun livello di esposizione sicuro per i consumatori e quindi qualsiasi livello a cui i consumatori possono essere esposti presenta un potenziale rischio per la salute”.

Per questo motivo è necessario i prodotti contaminati devono essere rimossi dal mercato, dicono le autorità europee.

Gelati confezionati a rischio cancro: ritirati lotti di 100 marche

Dopo che a giugno dello scorso anno il Belgio ha segnalato un aumento dei livelli di ossido di etilene nei semi di sesamo importati dall’India, a giugno la Francia ha richiamato a scopo precauzionale più di 7.000 prodotti alimentari dal mercato, tra cui gelati confezionati, spezie, caffè, biscotti…

La lista è davvero lunga e comprende prodotti venduti nei principali supermercati per la presenza di dosi di ossido di etilene superiori a quelle autorizzate. Per quanto riguarda i gelati, il richiamo ha interessato coppe gelato, stecchi, sorbetti, vaschette, semifreddi… Sono stati richiamati alcuni lotti di 100 prodotti in tutto di marche come Laitière, Extrême, Adélie, Twix, Smarties, Snickers, ma anche prodotti a marchio Picard, Auchan, Leclerc, Carrefour

Ossido di etilene nei cibi: i rischi per la salute

L’ossido di etilene è una sostanza chimica disinfettante utilizzata per trattare gli alimenti contro i batteri e la formazione di muffe e considerata cancerogena e mutagena. Il suo uso è vietato nella produzione alimentare nell’UE, tuttavia viene utilizzato in diversi Paesi terzi come l’India. L’ossido di etilene nei prodotti in vendita sul mercato europeo sarebbe arrivato proprio tramite i lotti di semi di sesamo provenienti dall’India.

La presenza di ossido di etilene negli alimenti può essere rischiosa in quanto si tratta di una sostanza altamente diluibile e solubile nel sangue. In ogni caso gli esperti spiegano che si corrono rischi seri per la salute solo se i cibi contaminati vengono consumati quotidianamente per un lungo periodo di tempo e in alte concentrazioni, mentre in piccole dosi non sono associati effetti collaterali.

I rischi maggiori sono invece rappresentati dall’esposizione cronica alla sostanza presente nell’ambiente. Pensiamo ai lavoratori che lo utilizzano nelle industrie: stando agli studi effettuati, c’è una correlazione tra uso di ossido di etilene e lo sviluppo di forme tumorali a polmoni, cervello e leucemie.

Per questo motivo dal 1994 è classificato da IARC (International Agency for Research on Cancer) come agente cancerogeno, tossico e mutageno per l’uomo. Il Ministero della Salute in Italia ha fissato il limite di esposizione a 3 ppm per massimo 10 minuti al giorno. Se inalato, l’ossido di etilene irrita le mucose e può causare sintomi come nausea, vomito, mal di testa e tosse.

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