La locomotiva economica dell’Ue, la Germania, potrebbe presto diventare il nuovo malato d’Europa. La crisi energetica, i postumi della pandemia e la guerra stanno oscurando la crescita tedesca.
La Germania può diventare il “malato d’Europa”?
Sebbene a Bruxelles siano altri i Paesi solitamente sotto osservazione - tra i quali l’Italia per il suo alto debito - la nazione tedesca sta vivendo un periodo di forte difficoltà.
Dopo anni passati a spingere le esportazioni verso la Cina e a creare collegamenti con la Russia, il più grande sistema finanziario europeo deve affrontare ora un mix di rischi.
La sua forte dipendenza all’industria la rende più debole di altri Stati europei alle interruzioni legate alla guerra nelle forniture e ai colli di bottiglia nel commercio. Il risultato è il pericolo di contrazione e costi ancora maggiori che comprimono i consumatori.
La Germania in difficoltà è il nuovo “malato d’Europa”?
Perché la Germania può diventare il malato d’Europa
Da locomotiva a malato europeo: la parabola discendente dello Stato tedesco è lo specchio di quanto l’economia mondiale e le dinamiche commerciali stiano cambiando, spinte da forze quali la pandemia, la guerra, la transizione energetica.
La Germania è in una situazione finanziaria disastrosa, ha affermato Aline Schuiling, economista senior di ABN Amro interpellato da Bloomberg.
Schuiling prevede che la produzione della Germania si ridurrà nel secondo trimestre. Mentre gli economisti della Financial Institution of America Merrill Lynch e Banco Santander sono tra quelli che condividono la sua opinione, il consenso di Bloomberg rimane per una crescita dello 0,4%.
Secondo le stime Eurostat, solo l’Estonia presenterà uno sviluppo finanziario più lento rispetto alla Germania in questi 12 mesi, mentre si prevede che l’inflazione in ciascuna nazione sarà più forte di quella dell’intera Eurozona.
Il grafico elaborato da Bloomberg è eloquente nel mostrare la fragilità tedesca nel 2022:
La pressione sta diventando evidente sul cuore del sistema finanziario tedesco. Circa il 77% dei produttori si lamenta del fatto che la carenza di materiali e strumenti danneggia le imprese, più che altrove in Europa.
Le aziende di macchine della nazione hanno ridotto le loro previsioni per lo sviluppo della produzione a solo l’1% dal 4%.
Inoltre, il rifiuto dell’energia nucleare e la sua transizione dal carbone hanno significato che la Germania ha oggi pochissime alternative al gas russo. Con la crisi energetica in corso, si prevede che proprio l’Italia e la nazione tedesca risentiranno di più della trasformazione in atto.
Secondo alcuni osservatori, l’aver ignorato da parte di Berlino i pericoli geopolitici per rafforzare la sua base manifatturiera, insieme a radicali riforme del lavoro, ha contribuito a far uscire la nazione da una depressione all’inizio degli anni 2000. Tuttavia, ha anche intensificato la dipendenza alla vitalità a basso costo dalla Russia, incoraggiando le aziende a fare impresa in Cina.
“Ciò ha reso la Germania il sistema finanziario con le prestazioni perfette in Europa, tuttavia ora c’è un alto valore da pagare”, ha detto l’investitore miliardario George Soros la scorsa settimana al World Financial Discussion board.
Quali segnali di ripresa per la Germania?
Ci sono alcuni indicatori di speranza per il malato tedesco in Europa, a detta di esperti.
Innanzitutto, l’allentamento dei blocchi pandemici a Pechino e Shanghai potrebbe aiutare a sostenere la domanda di articoli tedeschi ed eliminare alcuni dei colli di bottiglia della catena di approvvigionamento che ostacolano i produttori della nazione.
Le case automobilistiche insieme a Daimler Truck Holding, il più grande produttore mondiale di automobili economiche, prevedono che la continua scarsità di chip sarà molto meno difficile in questo trimestre e migliorerà ancora entro la seconda metà.
Il presidente della Bundesbank Joachim Nagel sostiene che il sistema finanziario tedesco sta reggendo e che la produzione potrebbe comunque aumentare del 2% in questi 12 mesi.
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