La Germania avrebbe trovato l’accordo sul prossimo Governo post-Merkel. Chi saranno i protagonisti della “coalizione semaforo” guidata da Scholz e quali potrebbero essere le conseguenze per UE e Italia.
A circa due mesi dalle elezioni politiche, in Germania sembra essere tutto pronto per ufficializzare l’accordo per il nuovo Governo. L’esecutivo, dopo 16 anni di dominio della CDU/CSU di Angela Merkel, sarà costituito dalla cosiddetta coalizione semaforo, chiamata così poiché riprende i colori dei tre partiti che comporranno la maggioranza: il rosso dell’SPD, il giallo dell’FDP e il verde dei Grünen.
Il primo cancelliere post-Merkel sarà quindi il socialdemocratico Olaf Scholz, il quale ha ricoperto il ruolo di vicecancelliere e di ministro delle Finanze nell’ultimo Governo di grosse koalition tra centrosinistra e centrodestra.
Proprio sul Finanzministerium si concentra la maggiore attenzione degli osservatori economici e politici, per comprendere quali potrebbero essere le conseguenze per l’Europa e l’Italia con la nuova coalizione.
Ecco quali sono, quindi, i ministri che potrebbero prendere parte al Governo guidato da Scholz, pronto a entrare in carica già il prossimo 6 dicembre.
Germania, trovato l’accordo sul Governo: ecco i ministri più importanti
La prima notizia riguarda l’assoluta parità di genere che dovrebbe essere rispettata all’interno del corrispondente tedesco del Consiglio dei Ministri, come promesso in campagna elettorale dal presidente dell’SPD. La leader verde Annalena Baerbock, dopo aver accarezzato il sogno di succedere ad Angela Merkel, sarà così la prima donna nella storia della Germania a occupare il ruolo di ministro degli Esteri.
Sempre ai Grünen, in particolare al co-presidente Robert Habeck, per molti analisti politici pronto a prendersi la leadership del partito dopo il risultato deludente di Baerbock, sarebbe riservato il nuovo super-ministero che mette insieme Clima ed Economia.
A succedere allo stesso Scholz alle Finanze, il ministero più pesante del Governo, dovrebbe essere invece il capo del partito liberale Christian Lindner, tacciato dalla stampa interna ed estera di essere un falco dei conti pubblici.
Le conseguenze per l’Europa e l’Italia
Proprio la nomina di Lindner è quella che potrebbe portare le maggiori conseguenze per l’Europa e l’Italia. Infatti, in questo scenario, si rischia di vedere la ricomparsa di nuove divergenze sulle politiche di ripresa economica post-pandemia.
Il leader FDP sarebbe favorevole a un nuovo rigorismo, per ripristinare le politiche economiche di austerity sia in Germania che in UE, ponendosi quindi contro l’idea di aumentare la spesa pubblica anche per perseguire un’efficace transizione ecologica, che sta invece a cuore ai suoi prossimi alleati di Governo.
Tuttavia, lo stesso Lindner ha rivendicato di aver votato a favore del Next Generation EU, rigettando al mittente la semplificazione sulla sua visione della finanza pubblica.
Dopo 16 anni di Angela Merkel, così, la Germania si trova davanti a una nuova era politica. Si vedrà quindi se la coalizione semaforo riuscirà a imporsi nei prossimi 4 anni di legislatura come un’alleanza vincente e convincente sia per gli elettori tedeschi che per i suoi interlocutori dell’Unione Europea.
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