Lo stipendio, i guadagni e la biografia di Gianluigi Paragone, l’ex M5s che guiderà Italexit alle elezioni politiche del 25 settembre.
Quanto guadagna Gianluigi Paragone? Una domanda questa molto d’attualità visto che il senatore, dopo l’addio con il Movimento 5 Stelle, alle elezioni del 25 settembre sarà alla guida della propria creatura politica Italexit.
Dopo una autentica corsa contro il tempo, Italexit è riuscita a raccogliere le firme necessarie per essere presente alle elezioni politiche in quasi tutti i collegi di Camera e Senato. Un risultato questo per nulla scontato che ha acceso ulteriormente i riflettori su quello che al momento è considerato il principale partito “antisistema” in Italia.
L’obiettivo di Paragone così sarà quello di superare la soglia di sbarramento del 3% a livello nazionale, asticella che permetterebbe a Italexit di eleggere propri deputati e senatori nel prossimo Parlamento.
Vediamo allora la biografia, lo stipendio percepito e le dichiarazioni dei redditi di Gianluigi Paragone, il capo politico della lista Italexit per l’Italia alle prossime elezioni politiche.
La biografia di Gianluigi Paragone
Alle ultime elezioni politiche del marzo 2018, Gianluigi Paragone è stato uno dei cosiddetti “candidati vip” del Movimento 5 Stelle, insieme al collega Emilio Carelli, venendo eletto senatore nel listino proporzionale.
Dopo la rottura con i 5 Stelle, il senatore adesso è a capo del proprio partito Italexit, un movimento che ha come propri punti cardine l’uscita dell’Italia dall’Europa e dall’Euro oltre alla contrarietà alle principali misure Covid adottate dai governi in questi ultimi anni.
Nato a Varese il 7 agosto del 1971, anche se la sua famiglia ha origini campane, Paragone è sposato con la moglie Laura e ha due figli. Dopo essersi laureato, ha intrapreso la carriera giornalistica nel quotidiano La Prealpina.
Dal 1990 al 2004 lavora poi con l’emittente televisiva locale Rete 55, passando poi a dirigere La Padania. Terminata l’esperienza con il quotidiano della Lega Nord, passa a Libero in qualità di vice direttore.
Nel 2009 avviene il passaggio in Rai, diventando vice direttore di Rai1 e conducendo il programma di seconda serata Malpensa Italia. Passato a Rai2 sempre come vice direttore, nel 2010 inizia a condurre il programma Ultima Parola.
Rotto con la Rai nel 2013 passa a La7 dove conduce il talk di approfondimento politico La Gabbia, programma che però viene cancellato nel 2017. Alle ultime elezioni avviene quindi la candidatura con il Movimento 5 Stelle e l’elezione in Senato.
Nel primo anno in Parlamento il senatore è stato senza dubbio uno degli esponenti più in vista del Movimento, quasi a raccogliere l’eredità di Di Battista nel ruolo di battitore libero.
Dopo la crisi del Papeete e la nascita del governo giallorosso, Paragone ha iniziato però a palesare tutto il suo dissenso per questo simpsosio con il centrosinistra.
Il primo atto di ribellione è stata l’astensione al voto di fiducia per il Conte bis, per poi a dicembre votare contro la legge di Bilancio determinando così la sua cacciata dal Movimento 5 Stelle.
Fuori dal Movimento, Paragone ha deciso di dare vita al nuovo partito Italexit, che si candida a essere la grande sorpresa delle elezioni politiche del 25 settembre 2022.
Lo stipendio e i guadagni
Essendo dal marzo 2018 un senatore, al momento fa parte del Gruppo Misto, Gianluigi Paragone al momento riceve uno stipendio mensile che può arrivare fino a 14.634,89 euro.
Nel dettaglio, come senatore riceve un’indennità mensile lorda di 11.555 euro. Al netto la cifra è di 5.304,89 euro, più una diaria di 3.500 euro cui si aggiungono un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro al mese come rimborsi forfettari tra telefoni e trasporti.
Sul sito Tirendiconto, si può vedere comunque come Paragone durante i suoi mesi trascorsi da parlamentare dei 5 Stelle abbia, in nome del regolamento interno dei grillini, versato al fondo per il microcredito 40.500 euro decurtandosi parte del suo stipendio da senatore.
In passato, ospite in TV da Michele Santoro il pentastellato aveva esclamato “io prendo a puntata per l’Ultima parola 1.000 euro lordi, vi rendete conto? Se mi permettete, mi girano le scatole”.
Alcuni però hanno fatto notare come, nella sua esperienza alla Rai, all’epoca Paragone prendesse al mese 4.000 euro lordi per la trasmissione e 7.000 euro lordi come vice direttore di Rai2, per un totale quindi di 11.000 euro lordi al mese.
Decisamente meglio gli è andata comunque a La7, dove il suo stipendio stando al Fatto Quotidiano era di 300.000 euro l’anno. Paradossalmente, con il suo ingresso in politica Gianluigi Paragone guadagnerebbe meno di quando faceva il conduttore televisivo per l’emittente di Urbano Cairo.
La sua dichiarazione dei redditi del 2018, che si riferisce ai guadagni relativi al 2017 quando non era ancora in politica ma lavorava per La7, parla di un reddito complessivo pari a 395.501 euro.
La dichiarazione del 2019 invece vede un reddito complessivo di 301.612 euro, inferiore quindi rispetto alla precedente di oltre 90.000 euro.
La sua ultima dichiarazione dei redditi invece, quella 2021 relativa al 2020 come periodo di imposta, ha fatto registrare un reddito complessivo pari a 97.545 euro.
Da quando è senatore si può dire di conseguenza che Gianluigi Paragone guadagni meno di quando era un giornalista, anche se il suo reddito è di molto superiore della media dei sui colleghi parlamentari.
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