23°atto della protesta dei gilet gialli. Indifferenti alla tragedia di Notre-Dame, oggi prima dell’inizio del corteo, sono nati una serie di scontri con la polizia. I fermi sono più di 200.
Il fumo di Notre-Dame si è spento da poche ore, ma l’evento che ha colpito la Francia e il mondo intero non sembra invece ridurre la protesta da parte dei gilet gialli o anche conosciuti come casseur. I cortei che dovevano iniziare stamattina in maniera tranquilla in poco tempo sono degenerati portando a scontri intensi con la polizia. Sono già 200 i fermi, con una stima imprecisata di feriti e di danni.
23eisimo sabato di protesta
Ventitreesima giornata da parte dei casseur, scesi in strada per il loro ennesimo atto di protesta e ribellione. Ad accendere gli animi questa volta è stata la dichiarazione del presidente Macron di far conoscere solo il 25 aprile le misure economiche che sono emerse nel grande dibattito nazionale durato per più di due mesi. A questo si aggiunge un crescente malumore da parte dei protestanti e dei sindacati che, negli ultimi giorni, avevano espresso pesanti critiche contro le donazioni, di oltre un miliardo di euro, avvenute a favore della ricostruzione della cattedrale di Notre-Dame. Soldi che il Governo non è riuscito mai a procurare per le politiche sociali. Quello di oggi 20 aprile è l’ennesima protesta come nei mesi precedenti, che si trasforma da un semplice corteo in un vera e propria forma di guerriglia urbana.
I cortei
I cortei dovevano essere quattro. Anche se l’intenzione dei gilet gialli era quella di protestare in maniera forte, le cose sembravano essere iniziate in maniera tranquilla. Lo schieramento delle forze dell’ordine a Parigi è impressionante, con cinquemila poliziotti. Ben presto però, come avvenuto già negli scorsi episodi le cose sono degenerate. La minaccia di portare danni e distruzione è stata messa in atto. Gli scontri sono iniziati intorno alle 15.00 con il lancio di pietre e oggetti contro la polizia e le vetrine dei negozi. Inoltre un certo numero di scooter sono stati posti al centro del boulevar Richard Lenoir che conduce in piazza della Bastiglia. Le forze dell’ordine hanno più di una volta effettuato cariche e utilizzato lacrimogeni e granate stordenti, cercando di disperdere i dimostranti, ma la situazione rimane ancora molto tesa. L’aria in alcune zone è irrespirabile, data la quantità di fumo.
In risposta sono state date alle fiamme delle auto e inoltre è stato posto un furgone di traverso impedendo il sopraggiungere dei vigili del fuoco.
I danni e più di 180 fermi
È ancora troppo presto per fare una stima dei danni. Un altro corteo che doveva partire da Bercy è stato bloccato sul nascere. Inoltre il numero dei feriti appare ancora imprecisato dato che gli scontri continuano ad essere presenti in più parti della città. Gli Champs Elysees, sono blindati così come la zona di accesso alla cattedrale di Notre-Dame. La protesta non sembra essere diminuita oltre alla possibilità di focolai di rivota anche in atre città come Tolosa, Montpellier, Nantes, Lione e Bordeaux in cui sono stati schierati un numero impressionanti di poliziotti, quasi sessantamila. Per ora i fermi da parte delle forze di polizia sono più di 200. Continua ad esserci massima allerta in tutta Parigi. In Place de Republique vi sono stati danni ai negozi e alle vetrine.
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