Girada multata dall’Antitrust e truffata dagli stessi utenti

Matteo Novelli

2 Aprile 2019 - 17:36

Maxi multa per Girada, la piattaforma online di vendite piramidali a catena che permette di ottenere smartphone e TV a poco prezzo: questa volta la truffa arriva però dagli utenti.

Girada multata dall’Antitrust e truffata dagli stessi utenti

Girada è diventata famosa in Italia a partire dal 2017 con l’introduzione del cosiddetto sistema di vendita piramidale: la piattaforma permette infatti di acquistare diversi dispositivi Hi-tech come smartphone, tablet e smart TV a poco prezzo attraverso vere e proprie catene di San Antonio. L’Antitrust ha però oggi emesso la sentenza per una maxi-multa ai danni di Girada pari a 250 mila euro, a cui si unisce un meccanismo di truffa orchestrato dagli stessi utenti ai danni del popolare sito di sconti.

La sentenza emessa dall’AGCM non si è tuttavia soffermata sul meccanismo di vendita di Girada, perfettamente funzionante seguendo le regole dettata dalla piattaforma, ma sulle politiche riguardanti il recesso della merce acquistata: “Girada ha continuato a opporre ostacoli ingiustificati nell’esercizio di tale diritto (mediante, ad esempio, il mancato o solo parziale rimborso effettuato al termine di procedure correttamente espletate dai consumatori, il ritardo del rimborso motivato con l’esigenza di verifica del reso, il reiterato rifiuto di accettare il pacco contenente il prodotto restituito, nonché l’introduzione di onerosi adempimenti procedurali come l’indicazione della posta elettronica certificata quale unico mezzo per avviare la procedura di recesso”.

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Girada: multa da 250 mila euro per rimborsi annullati e complicati

L’Autorità Garante per la Concorrenza di Mercato ha indagato sul meccanissmo di recesso dell’acquisto di Girada, evidenziando la presenta di procedure molto complicate e costose per gli utenti, spesso scoraggiati a procedere e obbligati ad utilizzare la PEC per procedere a esercitare il diritto al rimborso.

Girada ha di fatto disattivato la possibilità di procedere a un rimborso a seguito di comportamenti anomali da parte degli utenti (che avevano organizzato un vero e proprio meccanismo di truffa ai danni del servizio). Per il Garante il risultato di questa mossa è stato quello di costringere diversi utenti a pagare prezzi più alti per i propri acquisti pur di uscire dal sistema (che ha spesso lasciato in attesa diversi acquirenti anche per più di un anno nelle famigerate liste).

Girada: la truffa organizzata dagli utenti

In sua difesa Girada ha esposto il meccanismo di truffa organizzata dai propri utenti che ha portato la piattaforma a disattivare temporaneamente il diritto di recesso.

La frode era organizzata attraverso i classici gruppi di acquisto con 3 o più amici coinvolti nell’acquisto del bene a sconto. Non appena la lista veniva scalata e gli acquirenti ricevevano materialmente il dispositivo acquistato, gli utenti si avvalevano del dritto di recesso chiedendo la restituzione della somma versata, con un device ottenuto sempre a prezzo stracciato e con zero guadagno per Girada stessa (che si ritrovava a cedere l’articolo e a restituire il denaro che permetteva di cedere uno smartphone top di gamma a meno di 300 euro).

Un meccanismo replicato all’infinito che ha finito per ritorcersi contro gli stessi creatori del modello di business.

Non è tutto: diversi utenti si sono addirittura organizzati singolarmente attraverso account e acquirenti fittizi, per intascare il device a poco prezzo da rivendere online, mentre altri hanno offerto il loro aiuto online per gruppi dietro pagamento.

Tutto questo ha messo Girada di fronte a una difficile situazione e alla scelta di annullare e ostacolare le opzioni di recesso: tuttavia, l’AGCM ha comunque multato il popolare sito, in difesa degli utenti non colpevoli che si sono visti negare il diritto a procedere a una - legittima- richiesta di rimborso.

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