Giuseppe Conte nuovo leader di Centrosinistra? Stefano Bonaccini, sempre più volto di riferimento dei dem, dà il suo benestare.
Giuseppe Conte nell’ultimo periodo si è imposto sempre più come leader politico, tant’è che le voci riguardo alla creazione di un proprio partito si fanno sempre più insistenti.
Tuttavia, il Premier ha dichiarato che in realtà non è sua intenzione pensare ad un nuovo partito. Al momento il suo ruolo è a Palazzo Chigi, poi si vedrà. Una presa di posizione che potrebbe anche nascondere un progetto differente: forse Conte non sta pensando ad un nuovo partito in quanto il suo futuro politico appare già definito e lo vede come prossimo leader della coalizione di Centrosinistra.
Riguardo a questa ipotesi, nelle ultime ore è arrivato il placet del Governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ultimamente parla sempre più da leader dei dem. Parole che confermano l’esistenza di alcuni malumori all’interno del Partito Democratico riguardo alla figura di Zingaretti, il quale difficilmente sarebbe il candidato di Centrosinistra (con e senza il sostegno del Movimento 5 Stelle) alle prossime elezioni politiche.
I dem cercano una figura forte in grado di contrastare ad un’opposizione che mai come oggi vive un momento di massima popolarità. Perché allora non Giuseppe Conte che durante la pandemia è stato capace di acquisire - stando ai sondaggi - sempre più consensi?
Giuseppe Conte nuovo leader del Centrosinistra?
Giuseppe Conte è un pentastellato dell’ultima ora. Come da lui stesso dichiarato, infatti, solitamente è sempre stato un elettore di centrosinistra, per poi avvicinarsi al Movimento 5 Stelle per le politiche del 2018 e alle europee del 2019.
D’altronde il 27 febbraio 2018 venne presentato da Di Maio come il prossimo Ministro della Pubblica Amministrazione qualora il M5S avesse vinto le elezioni. Sappiamo come andò: il Governo si formò solo grazie all’accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega e Giuseppe Conte venne scelto per essere a capo di quella nuova maggioranza.
Con il passaggio da una maggioranza M5S-Lega a quella M5S-Centrosinistra Giuseppe Conte ha trovato certamente un ambiente più vicino alle sue idee politiche. E con questa esperienza il premier sta acquistando sempre maggiore appoggio all’interno del Centrosinistra, come confermato direttamente dal Governatore della Regione Emilia Romagna, il dem Stefano Bonaccini, durante la Festa dell’Unità.
A chi gli chiede se Conte potrà essere in futuro il leader di una coalizione di Centrosinistra (che potrebbe comprendere anche il Movimento 5 Stelle, ma le difficoltà riscontrate nelle alleanze regionali lasciano qualche dubbio a riguardo), Bonaccini risponde così:
Non lo so, so che Conte sta governando bene. Ha gestito la pandemia molto meglio di tanti leader europei. Il governo sarà giudicato sul Recovery Fund e sulla ripresa economica e sociale. Se ce la farà lì, credo che si potrà candidare ed essere tranquillamente un leader del Centrosinistra.
Parole che non lasciano spazio all’interpretazione: Conte si candida ad essere un leader del Centrosinistra e molto dipenderà da come l’Italia spenderà le risorse in arrivo con il Recovery Fund.
Giuseppe Conte leader di Centrosinistra, Bonaccini del PD?
Se Giuseppe Conte potrebbe essere il volto di una coalizione di Centrosinistra, Stefano Bonaccini potrebbe essere il nuovo segretario del Partito Democratico. Si fanno sempre più insistenti, infatti, le voci di un Bonaccini che vorrebbe prendere il posto di Zingaretti, un’ipotesi su cui però lui frena:
Noi purtroppo siamo abituati a ragionare sui nostri destini personali. Se avessi dovuto ragionare così, avrei potuto chiedere al Pd di candidarmi alle europee... Il segretario c’è, si chiama Nicola Zingaretti. Per il bene che gli voglio, gli dico: metti nel gruppo dirigente un po’ più di sindaci. Il Pd ha bisogno di valorizzare di più chi in questi anni, quando si perdeva ovunque, ha vinto.
Insomma, Bonaccini non vuole - a suo dire - essere nuovo segretario del PD ma poi ragiona come se lo fosse dando importanti indicazioni a Zingaretti. E aggiungendo che il Governo non deve lasciarsi scappare le risorse in arrivo dal MES, uno strumento troppo importante senza il quale l’Italia non potrà ripartire.
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