Forze Armate: il Governo sta procedendo segretamente con un nuovo riordino della Giustizia Militare? Ecco tutte le indiscrezioni riportate dal sindacato FLP.
Forze Armate, dopo il riordino delle carriere ci sarà quello della Giustizia Militare.
Ne è convinto il sindacato FLP che in questi giorni ha ricevuto delle indiscrezioni riguardanti l’apertura di un tavolo bilaterale tra Ministero della Giustizia e delle Difesa per la predisposizione di un disegno di legge finalizzato alla riorganizzazione dei Tribunali penali militari.
Tuttavia, mentre per il riordino delle carriere c’è soddisfazione da parte dei sindacati, per quello della Giustizia militare c’è molta preoccupazione, anche perché l’operazione sta avvenendo nella massima segretezza da parte del Governo.
Come successo per il Libro Bianco, infatti, non c’è stato alcun confronto con i sindacati per quello che potrebbe essere un nuovo riordino della Giustizia Militare dopo soli 9 anni dall’ultimo.
Già nel 2008 infatti c’è stata una riorganizzazione della Giustizia Militare che ha portato alla soppressione di diverse sedi, come quelle di Torino e La Spezia, e al conseguente accorpamento delle loro competenze in sole tre singole sedi: Verona, Napoli e Roma.
Una riorganizzazione che non ha soddisfatto per nulla i dipendenti delle Forze Armate ed è per questo che c’è molta preoccupazione per le novità che potrebbero caratterizzare il nuovo riordino. Sembra infatti che il Governo stia riflettendo su alcuni interventi “tecnici” per superare quei limiti fissati dalla Costituzione:
- articolo 103: esistenza di Tribunali Militari e definizione dei compiti (“In tempo di pace hanno giurisdizione soltanto per i reati militari commessi da appartenenti alle Forze armate”.)
- articolo 25: vietato sottrarre una persona al “giudice naturale precostituito per legge”.
Nonostante questi due principi siano fissati dalla Costituzione sembra che il Governo voglia prendere dei particolari “accorgimenti” per eluderli, procedendo con un nuovo riordino della Giustizia Militare che sarà persino più drastico del precedente.
Le indiscrezioni riportate da FLP infatti sono alquanto preoccupanti poiché qualora si procederà in questa situazione ci sarebbe una vera e propria cancellazione di fatto della Giustizia Militare.
Di seguito analizzeremo nel dettaglio le novità che potrebbero caratterizzare il riordino; vi ricordiamo però che si tratta solamente di indiscrezioni perché al momento né il Ministero della Difesa né quello della Giustizia hanno commentato la notizia.
Riordino della Giustizia Militare: ecco come sarà
Come vi abbiamo anticipato i Ministeri della Difesa e della Giustizia sono al lavoro per predisporre un disegno di legge per la riorganizzazione dei Tribunali penali militari.
Tra le misure in esame, secondo il sindacato FLP ci sono:
- “la soppressione del ruolo dei Magistrati militari, con unificazione nel ruolo della Magistratura ordinaria, quella del CSM e quella delle Procure mil. con attribuzione delle attuali funzioni alle Procure ordinarie”;
- “l’esercizio delle funzioni giurisdizionali da parte di Giudici ordinari incaricati dal CSM, presso non più di cinque tribunali militari e la Corte di Appello militare, collocati preferibilmente presso gli Uffici ordinari ubicati nelle medesime città dove hanno sede i primi”;
- “il transito dei Magistrati e del personale amministrativo addetto alle cancellerie e alle segreterie degli Uffici Giudiziari militari nei pari ruoli del Ministero Giustizia, anche in soprannumero riassorbibile”;
- “il transito al Ministero Giustizia di locali, dotazioni strumentali e risorse attuali della Giustizia Militare”.
Si tratterebbe quindi di una sorta di cancellazione della Giustizia Militare, con il personale giudiziario che andrebbe a far parte della Giustizia ordinaria.
Secondo il sindacato FLP un passaggio del genere sarebbe una “forzatura” rispetto alle stesse previsioni della Carta Costituzionale; ed effettivamente se gli interventi dovessero essere quelli appena anticipati c’è il serio rischio che la Giustizia Militare così come intesa oggi non esista più.
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