Glencore, colosso del settore minerario e estrattivo crolla sulla borsa londinese trascinando con sè i titoli del comparto e il Ftse 100 britannico. Il rallentamento dell’economia cinese è tra le cause principali. Ecco i dettagli.
Seduta in rosso quella di lunedì per il titolo Glencore che brucia sulla borsa di Londra quasi il 30%. Il colosso minerario già pesantemente compromesso dal trend ribassista del rame e delle commodity in generale durante la scorsa settimana, ha mandato in fumo solo nella seduta odierna il 29% del suo valore, trascinando con sè tutti i titoli del comparto e il Ftse 100 britannico.
Nel frattempo la riduzione del debito, la ricapitalizzazione a breve e l’annullamento dei dividendi sembrano essere le uniche vie di uscita per la società di Ivan Glasenberg, anche se la statunitense Goldman Sachs è di tutt’altro avviso. Ecco perché.
Glencore crolla sulla borsa di Londra
Il titolo Glencore ha perso il 29% sul London Stock Exchange. Il crollo fa seguito ai ribassi delle sedute precedenti ed è alimentato dal medesimo fattore: il calo inarrestabile delle quotazioni delle materie prime, in particolare rame e carbone, che prosegue dai mesi estivi senza speranze di inversione di rotta.
Sulla scia dello scenario mondiale delle commodity, il colosso minerario Glencore solo da inizio anno ha perso oltre il 75% del proprio valore.
Dopo il tonfo sotto i 100 pence del titolo della settimana scorsa, Glencore ha registrato un ulteriore calo, scendendo sotto quota 90 e segnando 80,26 pence nella seduta odierna, contro i 530 del debutto in borsa nel 2011.
Le perdite si sono estese a tutto il comparto, segnando sell-off anche per le altre quotate del comparto sul listino inglese: Anglo American, Bhp Billiton, Fresnillo, Antofagasta,e Randgold Resources sono arretrate in territorio negativo sin dall’inizio della sessione.
Glencore: lo scenario del settore minerario
Il destino della quotata Glencore è legato all’attuale scenario dei prezzi delle materie prime, costantemente in calo.
Le quotazioni delle commodity proseguono inesorabili la caduta libera sulla scia del nervosismo sul rallentamento economico della Cina: il Dragone è il primo consumatore mondiale di materie prime e il suo tracollo finanziario sta contraendo la domanda mondiale di rame, zinco e carbone.
Glencore, tracollo di un colosso? I giudizi degli analisti
Secondo Credit Suisse fin quando non ci sarà un’inversione del trend delle quotazioni delle materie prime, sarà difficile trovare un soluzione al problema. Ma soprattutto l’aumento dell’offerta e il rallentamento della domanda globale potrebbero decretare secondo gli analisti di Investec, la fine di un grande colosso già esposto sul fronte del debito. Anche Goldman Sachs ritiene infatti, che il piano di ristrutturazione del debito presentato nei giorni precedenti da Glencore non sarebbe sufficiente a evitare il tracollo della big del settore estrattivo.
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