Google dice addio a Hangouts: il servizio di messaggistica istantanea chiuderà entro la fine dell’anno, ma è in arrivo l’alternativa «Meet» e «Chat».
Google Hangouts chiude: l’app e piattaforma di messaggistica istantanea terminerà le proprie funzioni nel corso del 2019, con un addio contraddistinto da varie modalità. Ma c’è da preoccuparsi?
La notizia della chiusura di Hangouts è nell’aria da diverso tempo ma ora Google chiarisce le tempistiche con cui procederà allo shutdown definitivo della funzione apprezzata soprattutto da chi la utilizza per comunicare in ambito lavorativo.
Hangouts non verrà propriamente chiuso, come avverrà invece con Google Plus (il social network di Google mai decollato), ma cambierà forma e modalità di utilizzo rispetto a quelle conosciute fino a oggi.
Leggi anche Google privacy e servizi: cosa cambia dal 22 gennaio
Google Hangouts chiude? In arrivo due nuove app
I primi utenti che saranno colpiti dalla chiusura di Google Hangouts sono quelli appartenenti a G Suite, ovvero coloro che utilizzano i servizi a pagamento di Google (come gli indirizzi email personalizzati, privi del classico @gmal).
Hangouts smetterà di funzionare per gli utenti premium a partire da ottobre 2019: il servizio cesserà di esistere anche per gli utenti normali, ma in merito non si hanno ancora date certe (è presumibile un analogo canto del cigno nell’ultimo trimestre dell’anno o al massimo nel 2020).
Tutti i clienti orfani di Hangouts dovranno passare a due nuovi servizi pensati dalla grande G: Hangouts Chat e Hangouts Meet.
Di cosa si tratta esattamente? Chat e Meet saranno due app, figlie di Hangouts, che divideranno in due piattaforme distinte le funzioni di messaggistica istantanea e chiamata/videochiamata (oggi disponibili in un unico software). La migrazione forzata avverrà a partire da aprile, quando le nuove app saranno disponibili, e si potrà attendere fino a fine settembre prima di adattarsi.
Il cambiamento è dovuto ai recenti aggiornamenti da parte di Mountain View rispetto ai propri servizi, vedasi anche la chiusura di Allo: l’obiettivo è aumentare l’utilizzo delle funzionalità offerte da Google, unificando in pochi software le caratteristiche principali di alcune app oggi ancora separate.
Non c’è da preoccuparsi quindi: gli utenti consumer avranno più tempo per effettuare il passaggio, mentre quelli business troveranno un’alternativa valida a migliorare la propria user experience (e il proprio lavoro). Per gli scettici, c’è ancora parecchio tempo per adattarsi o per trovare un’alternativa a quanto offerto da Google.
Ti potrebbe interessare Google Home e Mini: come funziona, utilità e prezzo
Da non perdere su Money.it
- 💬 Hai apprezzato questo articolo? Lascia il tuo commento!
- 🌟 Hai già dato un'occhiata a Money.it Premium? Scoprilo adesso
- 🇺🇸 Elezioni USA 2024: analisi politiche ed economiche nella sezione dedicata
- 💼 Vuoi fare un passo avanti nel tuo percorso professionale? Iscriviti a Carriera Vincente
- 📈 Prova il Trading Online senza rischiare denaro reale con un conto demo gratuito
- 🪙 Scopri tutto su Bitcoin e ChatGPT nella sezione Corsi di Money Premium
- 📖 Il Libro Bianco sull'educazione digitale di Money.it, scaricalo gratis
- 🎁 Vuoi regalare un abbonamento a Money.it Premium? Puoi farlo qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA