Google Hangouts chiude: ecco quando (e perché non preoccuparsi)

Matteo Novelli

23 Gennaio 2019 - 13:35

Google dice addio a Hangouts: il servizio di messaggistica istantanea chiuderà entro la fine dell’anno, ma è in arrivo l’alternativa «Meet» e «Chat».

Google Hangouts chiude: ecco quando (e perché non preoccuparsi)

Google Hangouts chiude: l’app e piattaforma di messaggistica istantanea terminerà le proprie funzioni nel corso del 2019, con un addio contraddistinto da varie modalità. Ma c’è da preoccuparsi?

La notizia della chiusura di Hangouts è nell’aria da diverso tempo ma ora Google chiarisce le tempistiche con cui procederà allo shutdown definitivo della funzione apprezzata soprattutto da chi la utilizza per comunicare in ambito lavorativo.

Hangouts non verrà propriamente chiuso, come avverrà invece con Google Plus (il social network di Google mai decollato), ma cambierà forma e modalità di utilizzo rispetto a quelle conosciute fino a oggi.

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Google Hangouts chiude? In arrivo due nuove app

I primi utenti che saranno colpiti dalla chiusura di Google Hangouts sono quelli appartenenti a G Suite, ovvero coloro che utilizzano i servizi a pagamento di Google (come gli indirizzi email personalizzati, privi del classico @gmal).

Hangouts smetterà di funzionare per gli utenti premium a partire da ottobre 2019: il servizio cesserà di esistere anche per gli utenti normali, ma in merito non si hanno ancora date certe (è presumibile un analogo canto del cigno nell’ultimo trimestre dell’anno o al massimo nel 2020).

Tutti i clienti orfani di Hangouts dovranno passare a due nuovi servizi pensati dalla grande G: Hangouts Chat e Hangouts Meet.

Di cosa si tratta esattamente? Chat e Meet saranno due app, figlie di Hangouts, che divideranno in due piattaforme distinte le funzioni di messaggistica istantanea e chiamata/videochiamata (oggi disponibili in un unico software). La migrazione forzata avverrà a partire da aprile, quando le nuove app saranno disponibili, e si potrà attendere fino a fine settembre prima di adattarsi.

Il cambiamento è dovuto ai recenti aggiornamenti da parte di Mountain View rispetto ai propri servizi, vedasi anche la chiusura di Allo: l’obiettivo è aumentare l’utilizzo delle funzionalità offerte da Google, unificando in pochi software le caratteristiche principali di alcune app oggi ancora separate.

Non c’è da preoccuparsi quindi: gli utenti consumer avranno più tempo per effettuare il passaggio, mentre quelli business troveranno un’alternativa valida a migliorare la propria user experience (e il proprio lavoro). Per gli scettici, c’è ancora parecchio tempo per adattarsi o per trovare un’alternativa a quanto offerto da Google.

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