Nove anni dopo la Grecia è ancora sotto una forte crisi del debito, l’ennesimo esempio dell’assurdità che caratterizza il mondo finanziario in cui viviamo.
Crisi in Grecia, nove anni dopo. Nulla è cambiato, il “potere” dell’austerity non è stato abbastanza, e non durerà ancora a lungo.
Atene ha avuto nove governi differenti dal 2009 e almeno tredici diverse misure di austerità, vari salvataggi, duri controlli sul capitale, una ristrutturazione del debito in cui i creditori accedano di perderci circa il 50% e nonostante tutte queste misure la Grecia è ancora incastrata in una forte crisi del debito.
Crisi Grecia, l’austerity non ce la fa. Nuovo piano di salvataggio in arrivo?
Al momento, infatti, Atene è ancora protagonista di un altro importante capitolo sui suoi drammatici problemi di debito che non sembrano avere fine.
Il governo greco finirà i pochi soldi nelle casse dello Stato (ancora una volta) in pochi mesi e ha bisogno di un nuovo piano di salvataggio dal FMI e dall’UE. Per “UE”, naturalmente, si intende la Germania.
Grecia: le conseguenze di un default
Senza l’arrivo di un altro piano di salvataggio, la Grecia potrebbe fallire nel mese di luglio - una previsione su base aritmetica, non la solita teoria allarmistica.
Se la Grecia andrà default, tutti i soggetti che le hanno prestato denaro subiranno un duro colpo.
Tra questi, troviamo una vasta serie di banche in Germania, Austria, Francia e nel resto d’Europa. Molte di questi istituti di credito hanno già dei livelli estremamente bassi di capitale e, molto semplicemente, non possono permettersi una grave perdita.
L’anno scorso, ad esempio, il Fondo Monetario Internazionale ha individuato nella Deutsche Bank la fonte più grande di un rischio sistemico nel sistema finanziario globale.
Un default greco sarebbe indubbiamente un grande rischio per il comparto bancario europeo. Ancora più importante, a causa della interconnessione del sistema finanziario, un default della Grecia rappresenta un grave rischio per chiunque sia esposto a queste banche.
Se la Grecia va in default e la banca A crolla, la banca A non sarà più in grado di adempiere ai propri debiti nei confronti della Banca B. La banca B dovrà di conseguenza subire una perdita.
Un singolo evento può scatenare una reazione a catena, il famoso fenomeno ‘contagio’ in finanza. Ed è possibile che sia proprio la Grecia la fonte di tutto il tracollo.
Il vero motivo per cui l’UE continua a salvare la Grecia
Questo è il motivo per cui le istituzioni europee si sono così impegnate nell’evitare lo scoppio della crisi negli ultimi nove anni, ed il motivo per cui sono sempre corsi in soccorso con un piano di salvataggio.
Non ha nulla a che fare con il senso di comunità o con la generosità. Stanno disperatamente cercando di evitare un altro crollo del sistema finanziario in stile 2008.
Ma le misure dell’UE hanno dei limiti.
Per quanto tempo ancora i cittadini greci accetteranno di essere schiavi della Germania, soffrendo al di sotto di debilitanti controlli sui capitali e delle misure di austerità? Per quanto tempo ancora i contribuenti tedeschi continueranno a dare parte dei solo stipendi sudati per salvare i pensionati greci?
Dopo tutto, sono nove anni che si cerca di “aggiustare” la Grecia, e la situazione è soltanto peggiorata. È sciocco aspettarsi che questi salvataggi dureranno per sempre.
E che si tratti di luglio o di qualsiasi altra data futura, la Grecia potrebbe finire per essere il catalizzatore di una reazione a catena fallimentare la cui potenza arriverebbe anche oltre l’Atlantico.
Fonte: ZeroHedge
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