Parla il governatore della banca centrale della Grecia, Stournaras. Gli obiettivi dei creditori sono “irrealistici”, il FMI ha ragione.
Il governatore della banca centrale della Grecia chiede ai creditori del Paese di rivedere i termini principali del nuovo piano di salvataggio di Atene: gli obiettivi di surplus sul budget, come condiviso anche dal Governo Syriza, sono “irrealistici e socialmente irraggiungibili”.
Yannis Stournaras ha chiesto «un nuovo accordo» con una riduzione del surplus fiscale che Atene deve raggiungere prima di pagare il suo debito - dal 3,5% al 2% della produzione nazionale - a partire dal 2018.
Un target più basso permetterebbe «un mix di politica economica più equilibrato con l’accento sulla riduzione della tassazione, l’incoraggiamento degli investimenti privati e il contributo a tassi di crescita sostenibili», ha aggiunto Stournaras in un articolo pubblicato sul Financial Times.
La posizione di Stournaras è concorde con l’orientamento del Fondo Monetario Internazionale, che da mesi sostiene che i target sul surplus siano irrealistici per l’economia greca. Questo, tuttavia, mette il governatore della banca centrale della Grecia in opposizione al governo tedesco e ad Alexis Tsipras, primo ministro greco, già in guerra aperta con il FMI.
Non è la prima volta che il Stournaras, a capo della banca centrale (indipendente dal governo) prende le distanze dalla politica di Tsipras.
Al culmine della paura Grexit dello scorso anno, Stournaras aveva avvertito pubblicamente il signor Tsipras di stare andando incontro ad una «crisi incontrollabile» per colpa del nuovo piano di salvataggio con i creditori.
Il mese scorso, il governatore ha scatenato nuove polemiche sostenendo che la belligeranza di Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze di Tsipras, è costata al paese ben 86 miliardi di euro.
Nonostante il suo impegno per ridurre il debito e i target più abbordabili, il Fondo monetario internazionale rimane molto impopolare in Grecia. Tsipras per lungo tempo ha inveito contro il Fondo e per mesi ha cercato di escluderlo dal terzo piano di salvataggio - in parte perché Syriza crede che partner dell’UE saranno, nel corso del tempo, più indulgenti.
Tsipras ha accettato il target più elevato richiesto dall’UE lo scorso anno all’interno di un accordo dell’ultimo minuto che ha salvato la Grecia dal fallimento e da una goffa uscita dalla zona euro.
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