Il green banking è uno strumento che potrebbe accelerare lo sviluppo di un’economia sostebile, green economy, e avere un impatto positivo sull’ambiente e sulla società.
Il green banking potrebbe rappresentare un importante strumento per accelerare lo sviluppo dell’economia sostenibile, green economy, e avere un impatto positivo ed ecosostenibile.
La green economy, a cui si aggiungerebbe il green banking, è una tipologia di economia che prende in esame l’impatto che la produzione ha sull’ambiente. Si tratta, quindi, di un sistema economico e produttivo che tiene conto anche delle esigenze ambientali e della natura e, soprattutto, dell’impatto negativo che la produzione ha su questa.
La possibilità delle banche di dare un’accelerata allo sviluppo dell’economia sostenibile si concretizza in due modi: con gli impatti diretti e quelli indiretti. Gli impatti diretti sono tutte quelle procedure messe in atto dalle banche in relazione ai propri consumi, ossia tutte quelle pratiche aziendali ecosostenibili che possono essere adottate per dare un esempio pratico e ispirare dipendenti e comunità di riferimento.
Gli impatti indiretti, invece, sono quelli più determinanti perché rappresentano dei sostanziali e importanti passi in avanti per un nuovo modello di società. Parliamo, per esempio, di un conto etico per le famiglie o un finanziamento per progetti imprenditoriali su energie alternative.
Da dove nasce il green banking
Sebbene si possa erroneamente associare la nascita del green banking con i tempi recenti, questo affonda le sue radici negli anni ‘90. Nel 1991 l’Unep lanciò il programma “Finance Initiative”, cui seguì l’anno successivo la “Dichiarazione Unep degli istituti finanziari sull’ambiente e sullo sviluppo sostenibile”.
Quello che, invece, è cambiato nel corso degli ultimi anni è l’attenzione e la sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti di queste tematiche. Motivo per cui le banche, che gestiscono le risorse finanziarie e hanno una presenza e un’influenza nella vita quotidiana, possono assumere un ruolo strategico e fondamentale per la diffusione di una cultura sostenibile. In particolare le banche potrebbero incentivare comportamenti e consumi sostenibili con politiche di credito premianti.
Il green banking in Italia
Nonostante l’Italia sia indietro in tema di green banking, almeno rispetto all’esempio degli Stati Uniti dove ci sono banche completamente green, il punto di forza tutto italiano è l’attenzione nei confronti dell’impatto diretto delle aziende. In questo senso gli istituti riescono a esercitare un maggior controllo, il contro è che c’è ancora poca attenzione nei confronti dell’impatto indiretto.
Nel 2007 è nato il premio italiano dedicato al tema “Green Globe Banking Award” che ha l’obiettivo di ricompensare la best practice italiana.
Banche sostenibili: alcuni esempi
L’Alto Adige è in prima fila sui temi di green e sostenibilità, così come la sua banca di riferimento, la Sparkasse, che si è mossa in fretta per proposte innovative ai clienti con il Conto ZeroCarta (da gestire completamente online), o ancora con il prestito green con finanziamenti speciali per l’efficientamento energetico della casa o acquisti di auto elettriche, il noleggio a lungo termine di vetture ibride o elettriche, la partnership con Alperia, che produce energia da fonti rinnovabili. E poi c’è la questione investimenti, dove vengono selezionati titoli non solo per la performance finanziaria ma anche per gli impatti ambientali.
Banca Etica
È un istituto di credito che fa della finanza etica la propria mission e in questo contesto la sostenibilità non è un optional: carta riciclabile, inchiostri con solventi a base vegetale, uso ridotto di foto nel materiale prodotto, presenza costante in rete anche attraverso la pubblicazione del bilancio sociale, dove il cliente può verificare gli impatti ambientali della propria banca.
Tra le banche più green, anche se non ancora completamente, troviamo: Ubi Banca (ora confluita in Intesa Sanpaolo), Mediobanca, Credem, Mediolanum, Intesa Sanpaolo, Credito Valtellinese, Banca Generali, Popolare Sondrio, Bper, Unicredit, Cassa di Ravenna, Farmafactoring, Fineco bank, Civibank, Iccrea, illimity, Bpm.
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