La Guardia di Finanza ha iniziato controlli a tappeto sulle operazioni di denaro dall’Italia verso l’estero e il rischio è una multa fino a oltre 20.000 euro: ecco chi riguarda.
La Guardia di Finanza ha dato il via a controlli a tappeto di nomi e codici fiscali di contribuenti italiani a favore dei quali risultano concluse operazioni con l’estero da parte di operatori finanziari o professionisti.
Per chi non risponde entro i termini stabiliti dalla circolare al questionario sui controlli dei conti all’estero ci sono sanzioni salate che possono arrivare a superare anche i 20.000 euro: vediamo i dettagli del Blitz in corso da parte delle Fiamme Gialle.
I dettagli sulla circolare
A informare dell’operazione da parte della Guardia di Finanza che prenderà piede nel corso delle prossime settimane, c’è la circolare del 2 luglio 2021 n. 018399, firmata dal generale Giuseppe Arbore, a capo del III reparto operazioni, tutela entrate.
I controlli sono iniziati e continueranno per qualche settimana: si tratterà di controlli a tappeto che riguarderanno tutti i nomi e i codici fiscali di quei contribuenti italiani per conto dei quali sono state concluse operazioni all’estero da parte di operatori finanziari e professionisti del settore.
Come avverranno i controlli
I controlli a tappeto condotti dalle Fiamme Gialle, avverranno attraverso la spedizione di un questionario specifico. Qualora non si risponda a questo questionario della Guardia di Finanza, sono previste sanzioni pecuniarie che vanno, in linea generale, da 200 euro fino a oltre 20.000 euro.
Il blitz in corso della Guardia di Finanza e la circolare inerente ai controlli arrivano proprio poco dopo l’operazione che è stata condotta dal Ministero delle Finanze tedesco sull’acquisto di dati di contribuenti europei con qualche tipo di investimento a Dubai.
Il vero scopo del questionario
Oltre a effettuare controlli diretti su eventuali evasioni del fisco, lo scopo di questo questionario è per la prevalenza quello di rafforzare gli strumenti contro l’illecito trasferimento di denaro e detenzione di attività economiche o finanziarie all’estero dietro le quali possono nascondersi possibili evasioni fiscali o altre tipologie di illegalità collegate all’evasione del fisco italiano.
L’invio massivo di questionari sarà rivolto a intermediari, banche, società di criptovalute, società di investimento finanziario, istituti di moneta elettronica, società di finanziamento, fiduciarie, società di gioco online e offline, ma anche notai, commercialisti e avvocati: insomma, è caccia agli evasori fiscali.
Quali operazioni di denaro all’estero si vuole intercettare
Nello specifico, la Guardia di Finanza è interessata a intercettare “qualsiasi transazione di rilevanza contabile” con l’estero che superi la soglia dei 15 mila euro, indipendentemente che si tratti di un’unica operazione o che il movimento di denaro sia stato frazionato in più operazioni collegate tra loro.
Saranno messe al vaglio non solo persone fisiche e gli enti a esse relativi, ma anche le operazioni con l’estero eseguite a favore o per conto di società di capitali, enti commerciali e società di persone commerciali.
Le indagini tributarie sulle transazioni all’estero
L’obiettivo è quello di realizzare una banca dati sulle transazioni all’estero per poter, in un secondo momento, intraprendere delle eventuali indagini di natura tributaria.
Questo è quanto viene specificato all’interno della circolare. Infatti, la banca dati potrà essere poi l’innesco per attività ispettive nel cui ambito potrà essere valutata la necessità (o meno) di attivare le “tradizionali” indagini di tipo finanziario avvalendosi del corrispondente regime probatorio.
Quando e come riceverò il questionario?
A tutti coloro che rientreranno nei controlli che le Fiamme Gialle condurranno durante le prossime settimane attraverso codici fiscali e nominativi, i questionari saranno direttamente inviati per via telematica, il che significa email o pec.
Il termine per rispondere al questionario può variare dai 15 ai 30 giorni a seconda dell’entità della specifica richiesta da parte delle Autorità. I giorni decorrono dalla data di ricezione del questionario. Non rispondere costerà una sanzione dai 2.000 ai 21.000 euro per le società e dai 250 euro ai 2.000 euro per le persone fisiche.
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