Gli Usa inviano nuovi aiuti militari all’Ucraina per fermare l’avanzata russa. Il presidente Zelensky ribadisce che Kiev accetterà solo una vittoria in questa guerra. Le ultime notizie sul conflitto.
Ancora una notte di sirene d’allarme e bombardamenti in Ucraina. L’offensiva russa prosegue, nonostante qualche ritirata come quella delle ultime ore dall’aeroporto di Gostomel, vicino alla capitale Kiev.
Gli Stati Uniti rafforzano il loro sostegno militare agli ucraini, mentre il presidente Volodymyr Zelensky ribadisce che il suo popolo non accetterà altro se non una vittoria. Nuovi tentativi, in giornata, di evacuazione da Mariupol, città in cui sarebbero morti già 5mila ucraini, stando a quanto riportano le autorità di Kiev.
Proprio a Mariupol si affronta la situazione più difficile, mentre continuano a suonare le sirene antiaereo nelle grandi città come Kiev e Odessa. Ecco gli ultimi aggiornamenti dalla guerra in Ucraina.
Dagli Usa nuovi aiuti militari all’Ucraina
Gli Stati Uniti stanziano 300 milioni di dollari per inviare nuovi aiuti militari all’Ucraina. Il Pentagono torna in campo prevedendo un nuovo sostegno a Zelensky, secondo quanto spiega il New York Times. Il pacchetto di aiuti comprende l’invio di missili guidati da laser, droni kamikaze con testate esplosive e droni leggeri da ricognizione.
Tra i mezzi inviati ci saranno anche tank da impiegare nel Donbass. È la prima volta, sottolineano le autorità Usa, che gli Stati Uniti mandano carri armati in Ucraina dall’inizio del conflitto scatenato dall’invasione russa. L’obiettivo è quello di contenere l’avanzata delle truppe di Putin.
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Zelensky: non accetteremo risultato che non sia vittoria
Torna a parlare il presidente ucraino Zelensky: “Una vittoria della verità significa una vittoria per l’Ucraina e gli ucraini. La domanda è quando finirà. Questa è una domanda profonda. È una domanda dolorosa. Oltre alla vittoria, il popolo ucraino non accetterà nessun risultato”, dice a Fox News.
Il presidente ucraino sostiene che le forze russe si stanno ora ammassando nel Donbass, verso Kharkiv, per prepararsi a un attacco più potente. Sicuramente, spiega Zelensky, ci saranno nuovi bombardamenti. Ieri a Kiev c’è stato il suo incontro con Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo. E l’Ue, nel frattempo, pressa la Cina chiedendo di condannare l’offensiva russa.
Guerra in Ucraina, la situazione nella notte
Sul fronte ucraino non sembra migliorare la situazione: nella notte hanno risuonato le sirene d’allarme nelle principali città, da Kiev a Odessa. Tre missili balistici sono stati intercettati dalla contraerea proprio a Odessa nella serata di ieri.
Si registrano bombardamenti anche nelle regioni di Poltava e Lugansk. Secondo quanto riportato dalle autorità ucraine sono state colpite anche infrastrutture e zone residenziali.
Mariupol sotto assedio: 5mila morti e difficile evacuazione
La situazione più critica resta quella di Mariupol. Zelensky afferma che sono state uccise almeno 5mila persone e che sono in corso delle trattative per poter almeno rimuovere i corpi dalle strade. Secondo le stime di Kiev sarebbero circa 170mila le persone rimaste bloccate in città.
Mancano cibo, acqua ed elettricità e le operazioni di evacuazione si stanno rivelando complicatissime. Ieri la Croce Rossa è stata costretta a tornare indietro e interrompere le operazioni. È però riuscito a partire un convoglio di 42 bus che ha portato via da Mariupol quasi 4mila persone.
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