Guida in stato di ebbrezza: niente sanzioni penali per tenuità del fatto

Isabella Policarpio

26 Marzo 2019 - 11:36

Guida in stato di ebbrezza, per la Cassazione non si applicano le sanzioni penali se il fatto è tenue, ovvero il guidatore non presenta difficoltà alla guida. I dettagli.

Guida in stato di ebbrezza: niente sanzioni penali per tenuità del fatto

Dalla guida in stato di ebbrezza non consegue sempre una sanzione penale. Lo ha deciso la Corte di Cassazione con la sentenza 12863/2019 dove i giudici hanno stabilito che, anche in caso di tasso alcolemico doppio rispetto a quello consentito, il guidatore può evitare le sanzioni penali, se ricorrono alcuni requisiti di condotta.

Dunque, il guidatore in stato di ebbrezza può “cavarsela” con la sola sospensione della patente e decurtazione dei punti quando dimostra di non avere particolari problemi alla guida e di andare piano, nonostante l’elevato tasso alcolemico. In questa circostanza la Corte di Cassazione ritiene si debba applicare la “tenuità del fatto” che, appunto, esclude la sanzione penale.

Nel caso di specie, la Corte si era trovata ad analizzare il caso di un anziano guidatore sardo colto alla guida con un tasso alcolemico pari a 1,03 (mentre il limite è di 0,5) che, tuttavia, si era dimostrato abile alla guida. Andiamo a vedere i dettagli della decisione.

Guida in stato di ebbrezza: quando si applica la tenuità del fatto

Con la sentenza in esame, i giudici della Corte di Cassazione applicano alla guida in stato di ebbrezza la fattispecie della tenuità del fatto quando il guidatore non dimostra particolari problemi alla guida. Difatti l’articolo 131 bis del Codice Penale prevede che:

“Nei reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni, ovvero la pena pecuniaria, sola o congiunta alla predetta pena, la punibilità è esclusa quando, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, valutate ai sensi dell’articolo 133, primo comma, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale.”

Dunque la Corte ritiene che l’elevato tasso alcolemico, anche quando è pari al doppio di quello consentito, non possa automaticamente giustificare l’applicazione della sanzione penale ma che, al contrario, si debba analizzare il caso in concreto, cioè l’effettiva capacità di guida del guidatore.

La decisione della Corte di Cassazione: niente sanzioni penali per tenuità del fatto

L’esclusione della sanzione penale in caso di tenuità del fatto non è una novità, infatti nella sentenza in esame, i giudici della Corte di Cassazione richiamato diverse decisioni precedenti, risalenti al 2016 e al 2018.

Dunque, nella sentenza in esame, la Corte dà rilievo alle effettive condizioni del guidatore, il quale, nonostante l’elevato tasso alcolemico, si presentava abile alla guida. I giudici danno rilevanza ai fatti e non al numero indicato dall’alcol test. Il signore in questione non aveva avuto comportamenti pericolosi o inadeguati e non dimostrava nessuna difficoltà a parlare o nei movimenti.

In conclusione, in virtù dell’ultima sentenza della Corte di Cassazione, quando ricorre la tenuità del fatto (cioè non ci sono segnali evidenti di difficoltà alla guida) sono da escludersi le sanzioni penali (l’ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a 6 mesi) mentre si applicano le sole sanzioni accessorie:

  • sospensione della patente da 6 mesi a un anno;
  • decurtazione di 10 punti.

Tuttavia, ora bisognerà vedere se le Prefetture daranno veramente seguito al principio stabilito dalla Corte di Cassazione.

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