Hang Seng Indexes & Co., società che gestisce il principale indice di Hong Kong, è pronta alla rivoluzione: da maggio inizieranno i lavori tesi (soprattutto) a diluire il peso delle aziende cinesi.
Tira aria di rivoluzione sulla Borsa di Hong Kong. Il prossimo maggio, infatti, Hang Seng Indexes & Co. – società che gestisce l’omonimo indice, benchmark del mercato del territorio autonomo asiatico – darà il via ad una radicale riforma delle regole che disciplinano la piazza finanziaria di Hong Kong, con l’intenzione di diluire il peso dei titoli cinesi.
Ad annunciarlo oggi – lunedì 1 marzo – il board della società, con i lavori di ristrutturazione dell’indice che dovrebbero terminare, secondo le previsioni, entro la prima metà del 2022: ecco cosa cambia con la riforma alle porte.
Riforma dell’Hang Seng al via: cosa prevede e cosa cambia
Le prime indiscrezioni su una prossima riforma dell’indice Hang Seng avevano iniziato a trapelare già sul finire del 2020: il 22 dicembre, infatti, il board della società aveva presentato un faldone di sedici pagine contenente alcune proposte chiave per ridare smalto al benchmark di Hong Kong.
L’indice, del resto, non è nuovo a cambiamenti sostanziali. Lanciato nel 1969 con 33 aziende costituenti, l’Hang Seng ha aperto le porte ad altri 5 titoli nel 2007, per poi passare alla formazione attuale che vede 52 imprese con in mano il 60% della capitalizzazione azionaria della Borsa di Hong Kong.
Qui il nucleo della riforma voluta dal board della società. Negli ultimi anni alcune mega cap cinesi – tra cui spicca Kuaishou Technology, che ha raccolto 6,2 miliardi di dollari con la sua Ipo (da record) a febbraio – hanno iniziato ad inondare la Borsa locale, mettendo ai margini i titoli di Hong Kong.
Così, Hang Seng Indexes & Co. ha deciso di limitare il peso massimo dei titoli sull’indice all’8%, in ribasso di due punti percentuali rispetto alle regole correnti. Non solo: nel tentativo di mettere un freno all’avanzata delle grandi società tech cinesi, la società porterà ad 80 il numero di titoli quotati sul suo indice, di cui 20-25 dovranno essere obbligatoriamente nativi di Hong Kong.
Hang Seng ai massimi dal 2019
La riforma promessa dalla società si inserisce in un quadro particolarmente positivo per l’indice Hang Seng, premiato nelle ultime settimane dalla vivacità di alcuni pesi massimi, come Tencent Holdings e Hong Kong Exchanges & Clearing.
Dopo aver scavallo la soglia dei 30.000 punti lo scorso 19 febbraio, l’indice è ora a quota 29.452 punti, livello più alto dal maggio del 2019, ma ancora a distanza dai massimi storici toccati tre anni fa, 32.601 punti.
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