L’azienda pioniera del noleggio auto fondata più di cento anni fa dichiara bancarotta a causa del coronavirus
L’azienda leader del noleggio auto dichiara bancarotta negli Stati Uniti e in Canada. In una nota, Hertz ha comunicato di aver presentato istanza di fallimento in due dei suoi principali mercati. La causa è l’epidemia di coronavirus, che ha messo in ginocchio il settore dell’automobile. Il titolo ha perso in un colpo solo il 43,66% in Borsa.
Hertz dichiara bancarotta
“L’impatto di COVID-19 sulla domanda di spostamento è stato improvviso e drammatico, causando un brusco calo delle entrate dell’azienda e delle prenotazioni future”, ha scritto nel comunicato stampa Hertz fondata 102 anni fa a Chicago, Illinois.
Proprio mentre il lockdown causato dalla pandemia di coronavirus viene sollevato in alcuni Stati, è fallita la trattativa fra Hertz e i creditori e la compagnia ha quindi avanzato l’istanza di bancarotta. Precedentemente aveva chiesto il Chapter 11, rivela Reuters.
Escluse dal procedimento i dipartimenti della società relativi a Europa, Australia e Nuova Zelanda.
Hertz si è ritrovata in difficoltà dopo le limitazioni agli spostamenti imposte dal governo. Il fallimento della compagnia è un effetto collaterale della chiusura degli aeroporti, poiché gran parte dei suoi ricavi provengono dai viaggi da e per gli hub.
Le compagnie aeree sono riuscite a sopravvivere, al momento, grazie a un grande flusso di liquidità in aiuti statali, una strada che Hertz ha cercato di perseguire senza successo.
Hertz, quasi 20 miliardi di debiti
Il suo maggiore azionista è il miliardario Carl Icahn, con una quota di oltre il 39%. I debiti ammontano a quasi 19 miliardi di dollari, i dipendenti a fine 2019 erano circa 38.000 sparsi per tutto il globo.
Hertz ha detto che userà più di 1 miliardo di dollari per mantenere in vita il business mentre procede con la bancarotta.
“Le azioni di oggi proteggeranno il valore della nostra azienda, ci permetteranno di mantenere le nostre operazioni e servire i nostri clienti, e forniranno il tempo di mettere su una fondazione finanziaria nuova, più forte, per muoverci con successo attraverso questa pandemia e posizionarci meglio nel futuro”, ha detto il chief executive Paul E. Stone.
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