Dopo il crash del sito e la bufera di polemiche, sono già arrivate a 2.538.867 le richieste per il bonus da 600 euro
Sono arrivate già a quota 2,5 milioni le domande per i 600 euro ricevute dall’INPS e riservate ai lavoratori autonomi.
Dopo il crash del sito e la bufera di polemiche, con la tesi dell’hackeraggio portata avanti dai vertici che continua però a non convincere i più, le istanze per il bonus dedicato alle partite IVA sono cresciute fino ad arrivare - alle 19 di ieri - a quota 2.538.867.
Le istanze, che rientrano nelle misure del decreto Cura Italia al fine di fronteggiare il coronavirus, si accompagnano a quelle di cassa integrazione ordinaria, arrivate per più di 2 milioni di lavoratori
Complessivamente - ha comunicato l’INPS - ieri si è arrivati a contare 5,8 milioni di richieste di prestazioni, tra bonus 600 euro, cassa integrazione e congedi parentali.
INPS: 2,5 milioni di domande per i 600 euro
La notevole crescita delle richieste segue di solo poche ore il crash del sito e la tesi di un presunto hackeraggio, che continua a non convicere molti.
Il sito dell’INPS aveva infatti già mostrato ampi segnali rallentamento e blocchi il 30 marzo, per poi presentare un disservizio quasi totale il primo aprile, lasciando in stallo i richiedenti dell’indennità Covid-19, impossibilitati all’accesso.
Arrivate in poche ore a quota 2,5 milioni, le domande per i 600 euro sono riservate ai lavoratori autonomi. L’INPS ha ricordato - nella sua circolare - che è possibile fare domanda fino al 30 aprile:
“Le domande si potranno presentare fino al 30 aprile, e l’Enpam dovrà liquidarle secondo l’ordine cronologico di arrivo, anche se dal ministero del Lavoro sono arrivate rassicurazioni che verranno messe a disposizione risorse sufficienti per tutti. L’Enpam, ad ogni modo, farà i primi bonifici nel giro di una settimana. Per tutte le istruzioni, è a disposizione la pagina dedicata su www.enpam.it.”
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