Nel 2020 in Belgio, i dati sono relativi ai primi undici mesi dell’anno, vede registrare una crescita consistente dell’export in ambito farmaceutico e a seguire segnali interessanti per i macchinari e i prodotti chimici.
Per le imprese italiane può risultare molto efficace l’idea di scrutare il mercato europeo per un approccio iniziale all’export e all’internazionalizzazione. Tra i paesi che meritano una particolare attenzione ritroviamo il Belgio e l’analisi del mercato interno risulta notevolmente interessante.
Il Belgio è un paese nel cuore dell’Europa, pienamente integrato nel sistema delle relazioni politiche ed economiche dell’Unione. Un ecosistema con un’economia tradizionalmente aperta agli scambi con l’estero e con una piattaforma logistica importante, rappresentata dai flussi e scambi che partono dal Porto di Anversa. A causa dell’emergenza sanitaria, si stima che bisognerà attendere il 2023 per far tornare il PIL ai livelli del 2019. L’impatto della crisi economica, frutto della crisi sanitaria, ha generato un calo dell’ 8% dei consumi privati, dell’11% degli investimenti e del 13% della produzione industriale.
La prolungata chiusura del canale Ho.Re.Ca ha penalizzato il settore agroalimentare e quello della vendita del vino, soprattutto per i prodotti della fascia più alta, mentre le vendite della GDO, anche grazie al commercio elettronico, stanno continuando a produrre interessanti prospettive per il mercato e le vendite. Nel 2019, il valore delle esportazioni italiane in Belgio aveva superato i 14 miliardi di euro con una parte significativa legata al settore farmaceutico e alla ricerca scientifica.
Il 2020, gli ultimi dati sono relativi ai primi undici mesi dell’anno, vede registrare una crescita consistente dell’export in ambito farmaceutico e a seguire segnali interessanti per i macchinari e i prodotti chimici. Macchinari e tecnologie continuano ad essere un capitolo importante per gli scambi con il Paese, in particolare, in quelle località dove esiste un’importante industria locale. Nonostante la crisi del settore, anche l’agroalimentare e i vini italiani risultano essere molto apprezzati e venduti nel Paese.
I canali della distribuzione sono efficienti e molto sviluppati, con una forza importante della GDO nazionale e un mercato elettronico in crescita. Per i beni di consumo quotidiano esiste una rete di importatori qualificata, ma in qualche caso i rivenditori, soprattutto se catene, acquistano i prodotti direttamente dai fornitori. Per i beni industriali, strumentali e le tecnologie, il giusto canale va valutato analizzando specificamente le peculiarità di ogni singolo caso commerciale.
Per il Belgio, l’Istituto per il Commercio Estero (ICE) centra la propria attività sull’assistenza alle imprese italiane interessate alla ricerca di partner locali. Il Paese non ospita importanti eventi fieristici internazionali ma intensa è l’attività organizzativa per la preparazione di delegazioni di buyers interessati ad una partecipazione agli eventi fieristici all’estero, compresi quelli che si svolgono in Italia.
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