Il Nikkei acquisisce il Financial Times per 844 milioni di sterline. Un’operazione che stupisce il mondo intero, effetti positivi immediati in Borsa. Continua la globalizzazione dei media tradizionali.
Il gruppo editoriale Nikkei ha acquistato il Financial Times per 844 milioni di sterline, quasi 1.2 miliardi di euro. Lo ha annunciato ieri il gruppo editoriale Pearson, che fino a qualche ora fa controllava il noto quotidiano britannico. Restano fuori dall’accordo il quartier generale del gruppo Pearson e il pacchetto del 50% dell’Economist. Un’acquisizione, questa, che segna la storia e che suscita lo stupore del mondo intero. Non mancano gli effetti positivi in Borsa.
La notizia non è nuova, in passato qualche indiscrezione era trapelata, ma fino a ieri nulla di certo sul possibile acquirente. Nei giorni scorsi, si vociferava circa la possibilità che ad acquistare il Financial Times potesse essere Axel Springer, il colosso tedesco.
Nikkei-Financial Times: continua la globalizzazione dei media tradizionali
Questa acquisizione rappresenta un segnale importante nel processo di globalizzazione dei media tradizionali, che - da quando c’è internet - stanno attraversando un periodo di crisi.
E qui sta il motivo principale dell’acquisizione: il Nikkei non ha rivali nel campo dell’informazione economica (3.2 milioni di copie vendute), ma la versione online è sicuramente più debole (solo 430 mila copie); il Financial Times, invece, ha più fortuna sul web: il 70% del fatturato totale proviene dalle vendite online (oltre 500 milioni di copie vendute). L’obiettivo è chiaro: il Nikkei vuole trovare un modo per farsi un nome a livello globale attraverso sinergie di sviluppo editoriale con un colosso del web.
Nikkei-Financial Times: un progetto ambizioso e rischioso
Già nel 2013, il Nikkei aveva aperto le porte all’area anglosassone, rafforzando il flusso di notizie in inglese - attraverso la Nikkei Asian Review - e cercando di attirare lettori a livello internazionale.
Adesso l’ambizione aumenta. L’operazione comporta dei rischi, e non solo a livello economico: la “contaminazione asiatica” potrebbe avere effetti negativi, in termini di prestigio, sul Financial Times.
Il Nikkei, sotto la guida di dipendenti ed ex dipendenti, ci ha tenuto a precisare che non ha alcuna intenzione di intaccare l’autonomia del quotidiano britannico.
Nikkei-Financial Times: effetti immediati in Borsa
Intanto, l’operazione finanziaria ha dato i suoi frutti in tempi brevi: il titolo di TV Tokio, partner del Nikkei, ha registrato un rialzo in Borsa significativo. Gli investitori rispondono bene e in modo tempestivo alla recente acquisizione giapponese.
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