Quale sarà il ruolo del direct marketing nel momento in cui saranno eliminati i cookie di terzi parti?
t.bd think by diennea spiega come sfruttare al meglio gli strumenti a disposizione delle aziende, creando delle campagne di successo.
Nel corso dei prossimi anni Google eliminerà in modo graduale i cookie di terze parti, ossia lo strumento base che permette di conoscere i comportanti online degli utenti. Davanti a queste novità i brand stanno iniziando a domandarsi come potranno continuare ad alimentare la propria relazione con la target audience.
Una tra le migliori soluzioni sono senza dubbio gli strumenti di direct marketing, come email, SMS e push notification dato che hanno tutte le potenzialità per diventare il mezzo preferenziale dei brand per l’interazione personalizzata e one to one con gli utenti. Vediamo dunque come sfruttarli al meglio.
Come sfruttare al meglio gli strumenti di direct marketing
Come anticipato in precedenza, gli strumenti del direct marketing diventeranno indispensabili per i brand che vogliono continuare a mantenere una relazione con la propria audience di riferimento.
Lo sa bene t.bd think by diennea, che proprio in quest’ottica ha presentato da qualche mese il progetto “t.bd Tribe”, pensato per consentire ai player del settore di entrare a far parte di una vera e propria community, pensata per imparare a sfruttare al meglio le potenzialità offerte dall’attuale scenario.
Utilizzando a dovere strumenti come magnews, piattaforma di comunicazione omnicanale per il disegno e la gestione di progetti di conversione, è possibile utilizzare pre-header di una email in modo da ottenere un maggior tasso di apertura, o scoprire il perché il 70% dei carrelli viene abbandonato o ancora come attivare una serie di email automatiche che contribuisca al loro recupero e come tracciare i link all’interno degli SMS, imparando così a conoscere chi tra gli utenti li ha effettivamente cliccati.
La peculiarità del direct marketing rispetto all’advertising in generale è infatti proprio il concetto di “iper personalizzazione” o comunicazione one-to-one, tra marketer e prospect o cliente. Davanti a questa evidenza, avere chiari in mente gli obiettivi, analizzare il customer journey dell’utente individuando e personalizzando gli step da percorrere, definendo lo stile, il tone of voice, il design del progetto su cui organizzare campagne e database, diventa indispensabile per la creazione di una campagna di digital direct marketing di successo.
All’interno di una campagna di email marketing gli obiettivi devono sempre essere delineati intorno a una risposta misurabile, ossia un’azione che ci aspettiamo dall’utente. Solo con un obiettivo ben definito, che sia lead nurturing, vendita o fidelizzazione, è possibile creare un messaggio efficace, scegliendo tra le varie tipologie di messaggio a disposizione, come newsletter, DEM, transazionali, automatici, SMS e creare dei flussi di email automatiche e personalizzate. Alla base di ogni campagna di direct marketing troviamo sempre due elementi chiave, il messaggio e il database, ed è per questo che sono sempre centrali per garantire le migliori performance.
In particolare il database è un asset prezioso, dato che è il motore che guida le azioni, proprio per questo motivo deve essere:
- accessibile, ossia gli operatori devono poter aver accesso diretto alle informazioni ed essere efficienti nella manutenzione;
- filtrabile, con tracciati che vi consentano di fare filtri e costruire segmentazioni complesse;
- dinamico, con la segmentazione che si aggiorna automaticamente e non richiede manualità da parte dell’operatore;
- aggiornato, ossia prevedere pulizie regolari, automatiche e manuali.
Per costruire e coltivare un database di utenti ingaggiati è necessario partire dalla definizione dell’incentivo per l’utente, che può essere un contenuto, un concorso o una ricompensa e su questo va poi costruita la campagna di lead generation.
L’acquisizione di un lead dopo una specifica azione compiuta da un utente, come un’iscrizione, è uno di quegli eventi su cui impostare l’attivazione di un flusso di email automatiche per cui, per definizione, serve una regola fissa di innesco e uno specifico target di spedizione. Partendo da un’analisi qualitativa dei dati in nostro possesso, è necessario studiare l’intero customer journey del contatto, analizzando il comportamento d’acquisto e l’interazione rispetto alle comunicazioni ricevute.
Ottimizzare le performance di una campagna
Per massimizzare le performance di una campagna, è inoltre necessario comprendere anche quale sia il momento giusto per l’invito delle nostre comunicazione, basandosi sull’osservazione dei comportamenti dei nostri utenti. Per inviare messaggi con una buona timing, realizzare contenuti con ottima deliverability, open, click e conversion rate, è essenziale imparare a leggere il significato dei KPI e preparare azioni correttive per le proprie campagne di direct marketing.
Nel momento in cui non è possibile utilizzare i cookies di terze parti, questa fase può essere realizzata sulla base di un monitoraggio costante del customer journey e un’analisi attenta dei comportamenti dell’utente, resa possibile grazie all’utilizzo di piattaforme di comunicazione integrata come magnews. Questo strumento è infatti in grado di fornire indicatori semplici ma significatici che permettono di misurare il reale successo ed efficacia delle azioni di digital marketing attraverso uno strumento funzionale a tracciare le azioni del cliente sul sito e a dare valore ai cosiddetti obiettivi di conversione. In questo modo le aziende e gli imprenditori non solo potranno conoscere i comportamenti online degli utenti, i siti web che prediligo, i servizi e i prodotti che acquistano, ma possono anche calcolare in modo rapido il ROI degli investimenti in Direct Marketing.
In collaborazione con t.bd think by diennea
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