L’inflazione in Turchia ha toccato il 70% annuale nei dati di aprile e ora i prezzi al consumo del Paese sono i più elevati del gruppo del G-20, con un tasso che si sta infiammando.
L’inflazione in Turchia è salita a un tasso annuo di quasi il 70% ad aprile e ora è la più alta del gruppo del G-20.
Gli elevati prezzi globali dell’energia e la debole lira hanno alimentato un aumento del costo del cibo, dei trasporti e di altri bisogni primari.
Nonostante il peggioramento delle prospettive, la banca centrale prevede che l’inflazione comincerà a rallentare già a giugno e in precedenza ha segnalato che non inasprirà le condizioni monetarie, lasciandola sempre più fuori passo con l’economia globale.
Tale strategia espone la lira a un’ulteriore debolezza. La valuta ha già perso circa un decimo del suo valore rispetto al dollaro quest’anno e il suo deprezzamento si traduce rapidamente in ulteriori aumenti dei prezzi al consumo nell’economia altamente “dollarizzata” della Turchia.
In Turchia i prezzi sono i più alti dal 2022
I numeri di aprile hanno nuovamente mostrato la drammatica corsa dei prezzi in Turchia.
I dati pubblicati dall’agenzia ufficiale di statistica hanno mostrato che l’inflazione è balzata del 69,97% il mese scorso. È stata guidata da un forte aumento del costo del cibo e delle bevande analcoliche, che è incrementato di circa l’89% su base annua, e dei trasporti, che sono aumentati di circa il 106%.
Le cifre - che secondo i partiti di opposizione sminuiscono la reale portata del problema - rappresentano il livello di inflazione maggiore in Turchia dall’inizio del 2002, quando il Paese stava uscendo da una crisi finanziaria.
Anche i prezzi di produzione sono schizzati al 122% annuo ad aprile nel mezzo di un rally globale delle materie prime, probabilmente spingendo le aziende a trasferire costi più elevati e segnalando che il peggio deve ancora venire per i consumatori.
Il forte aumento del costo della vita ha provocato malcontento nei confronti del presidente e del suo partito al Governo. Ma Erdoğan, un convinto oppositore degli alti tassi di interesse, ha ripetutamente resistito alle richieste di consentire alla banca centrale di aumentare i costi dei prestiti. Ciò ha messo sotto pressione la lira turca, che vale circa il 40% in meno rispetto a 12 mesi fa.
Tra i Paesi del G-20, la Turchia svetta nella classifica delle nazioni con maggiore aumento del tasso di inflazione. Il rialzo a doppia cifra si è verificato a marzo anche in Argentina (+55%), in Russia (+16,7%), Brasile (+11,3%).
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