Per andare in pensione, anche prima, si può riscattando la malattia a costo zero soprattutto nel caso di cittadini rimasti senza lavoro e che siano malati. Vediamo come funziona e quali sono requisiti e limiti.
Si può andare in pensione prima riscattando la malattia a costo zero. Ma come funziona?
Questa regola può essere utile e a vantaggio di coloro che si trovano per esempio senza lavoro e senza indennità di disoccupazione Naspi e vogliono andare in pensione prima.
Riscattando il periodo di malattia è possibile ottenere dei contributi figurativi che rientreranno nel computo dell’ammontare contributivo per ottenere la pensione anticipata INPS o per Quota 100 o Opzione donna.
La questione è ancora più interessante perché possono essere riscattati come contributi figurativi anche i periodi di malattia non indennizzati in assenza di rapporto di lavoro o per lavori domestici.
Sebbene i contributi figurativi dal 2013 vengano riconosciuti automaticamente dall’INPS al lavoratore, fino al 2012 bisognava fare apposita richiesta, per alcune categorie è necessario inviare un’apposita domanda all’INPS.
Vediamo allora come si può andare in pensione prima con il riscatto della malattia, quando è possibile e le limitazioni previste.
Come andare in pensione prima riscattando la malattia
Come si fa ad andare in pensione prima riscattando la malattia? È molto semplice, basta farsi riconoscere quel periodo come contributi figurativi.
Non sempre infatti questi vengono riconosciuti automaticamente dall’INPS e bisogna inviare apposita richiesta. In periodo di Quota 100 e riforma delle pensioni molti lavoratori per i quali il requisito contributivo non è completo per ottenere la pensione possono incrementarlo con i contributi figurativi che in quanto tali però non rientrano nel calcolo dell’assegno finale.
Ovviamente esistono delle limitazioni, ma in alcuni casi, come per i disoccupati che non percepiscono l’indennità di disoccupazione Naspi, questi possono essere molto utili per raggiungere soprattutto perché gratuiti.
Sono diversi i periodi di malattia che danno diritto ai contributi per andare in pensione prima e sono:
- malattia professionale;
- malattia indennizzata;
- infortunio sul lavoro.
- malattia tempestivamente accertata.
Inoltre ancora più interessante è che i contributi figurativi vengono riconosciuti anche per:
- malattia non indennizzata perché si è verificata in periodi non lavorati;
- malattia che non dà luogo a indennizzo, come la malattia per lavori domestici.
Limitazioni per il riscatto della malattia per la pensione
I contributi figurativi con il riscatto della malattia danno la possibilità di accedere alla pensione, ma con delle limitazioni. I contributi figurativi come abbiamo detto si aggiungono a quelli obbligatori per perfezionare il requisito minimo contributivo di:
- 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia;
- 42 anni e 10 mesi, o 41 anni e 10 mesi per le donne per la pensione anticipata;
- 38 anni di contributi per Quota 100;
- 35 anni di contributi per Opzione donna.
Ovviamente vi sono delle limitazioni dal momento che possono essere riconosciuti, sempre a partire dal 2012, per un massimo di 22 mesi, limite che cade per chi è inabile a causa di infortunio sul lavoro. Inoltre altre limitazioni riguardano il riconoscimento dei contributi figurativi che non avviene nei seguenti casi:
- se il lavoratore non abbia almeno 1 contributo settimanale versato prima della malattia;
- per il diritto alla prosecuzione volontaria del versamento della contribuzione;
- per il diritto all’indennità di disoccupazione.
Inoltre la malattia e l’infortunio non vengono riconosciuti per i contributi figurativi ai fini della pensione per un periodo inferiore a 7 giorni.
Qualora un dipendente pubblico al termine della malattia indennizzata e lo è per un massimo di 18 mesi in un triennio, sia costretto a un periodo di malattia non retribuita questa può essere riconosciuta per i contributi necessari per la pensione. Anche questo periodo vale per un massimo di 18 mesi ed è concesso solo ai lavoratori con gravi patologie.
Domanda disoccupati per il riscatto della malattia per la pensione
Se come abbiamo detto dal 2013 non bisogna più inviare la domanda all’INPS per ottenere i contributi figurativi dal riscatto della malattia per la pensione, questa possibilità resta valida per la malattia non indennizzata e per chi è disoccupato ed è stato malato o ricoverato in quel periodo di assenza di rapporto di lavoro.
In questi due ultimi casi è necessario fare apposita domanda all’INPS presentando appositi documenti:
- certificato di malattia;
- certificato di infortunio;
- cartelle ospedaliere che attestino un eventuale ricovero.
La domanda deve essere presentata con la documentazione all’INPS entro 15 giorni dalla malattia. Questi contributi figurativi potrebbero aiutare chi malato e senza lavoro è a un passo dalla pensione, ma necessita di qualche requisito contributivo in più.
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