Il New York Post segnala la pagina eBay dell’ultimo rivenditore dei gadget Lehman Brothers; la storia che si cela dietro questi prodotti è affascinante.
La gloria (e il fallimento) della Lehman Brothers è storia e quando una vicenda ha una simile risonanza chi non vorrebbe poter dire di possedere un pezzo introvabile che ne rievoca il ricordo in maniera inconfondibile?
Gli acquirenti di Ricardo rientrano sicuramente in questa categoria visto che la corsa per accaparrarsi gli ultimi gadget sul mercato è iniziata. Ricardo infatti è l’username dell’account eBay che, a quanto certifica il New York Post, sta rivendendo molti articoli originali brandizzati con il famoso logo della Lehman Brothers.
Tra i prodotti in vendita ce ne sono alcuni piuttosto singolari, ma i prezzi restano piuttosto accessibili. Una buona scusa per concedersi una spesa diversa dal solito e collezionare contemporaneamente un piccolo cimelio del mondo della finanza.
Lehman Brothers: un po’ di storia della finanza
Per contestualizzare il valore di questi oggetti è bene partire dalle origini e chiedersi, qualora non lo si sapesse, cosa si cela dietro il nome di una delle maggiori società finanziarie americane di tutti i tempi.
Prima di diventare la quarta banca più grande degli Stati Uniti d’America, l’azienda commerciava tessuti e capi d’abbigliamento.
Fu infatti fondata nel 1850 da Henry Lehman, un ebreo trasferitosi dalla Germania negli Stati Uniti, e solo verso la metà degli anni ’60 del diciannovesimo secolo, con l’arrivo dei fratelli Emmanuel e Mayer, la ditta prende il nome di Lehman Brothers.
In quel periodo i tre fratelli decisero d’intraprendere l’attività finanziaria abbandonando del tutto il settore su cui puntavano in precedenza.
Lo storico passato che però lega la Lehman Brothers al mondo del cotone è probabilmente ciò che aggiunge fascino all’attuale vendita di borse di marca, polo e berretti da baseball assortiti.
Ovviamente la vendita dei prodotti promozionali è iniziata nel 2008 a seguito della rovinosa crisi che ha caratterizzato la ditta scioccando tutta Wall Street, ma è bello pensare che forse all’epoca l’iniziativa commerciale sia nata facendo in parte riferimento alle radici aziendali.
Da dove arriva la “refurtiva”
La pagina di Ricardo è attiva dal 2002 ma è stata scoperta dai più solo nei tempi più recenti, a molti anni di distanza dalla crisi che sconvolse l’intero Occidente.
Come ha fatto quest’uomo ad accaparrarsi tutti questi pezzi originali? Lo spiega lui stesso al New York Post:
Tutto ciò che vendo è autentico, possiedo gli ultimi esemplari. Ho comprato tutto (dopo la bancarotta) con l’idea che la gente volesse un pezzo di storia. Bene, ha funzionato. Diciamo che (all’epoca) ho fatto il mio investimento.
Il venditore non ha rivelato altro sulla sua vita se non di essere in pensione e vivere grazie ai suoi guadagni online. Come scrive anche il giornale americano il target dei suoi acquirenti è ben specifico:
I souvenir dell’icona caduta di Wall Street attirano molti giovani uomini della finanza.
Per farci un’idea di cosa può interessare a questo prototipo di cliente analizziamo quindi l’offerta sul mercato.
I “reperti” più particolari
L’oggetto più economico della collezione attira l’attenzione per la pubblicità che il venditore stesso ne fa:
Un pezzo di storia conversazionale istantaneo.
La didascalia in realtà non descrive altro che un set da 14$ di sacchetti regalo Lehman Bros; ma come dargli torto? Sarebbe di sicuro impatto scartare un dono così rivestito. Quanti aneddoti potrebbero nascere a partire da un piccolo scambio.
L’articolo che però merita una menzione d’onore poiché riesce a far sorridere anche chi non è del settore è di certo lui: un bavaglino «molto molto raro» (cfr.) con la scritta “Children First” al di sotto di uno skyline molto stilizzato. 60$ per un vero affare, chi non lo vorrebbe per il proprio bimbo?
Nel catalogo online di Ricardo troviamo però anche un fermacarte a sfera di cristallo con il nome Lehman alla modica cifra di 155$, e anche un borsone con una stampa floreale per $255. Viene quasi da chiedersi se non valga la pena di cogliere l’offerta al volo.
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