Il circuito di carte USA bloccato in India. Dietro la mossa di Mumbai il mancato rispetto delle regole relative alla gestione dei dati da parte di Mastercard.
In India la banca centrale ha revocato a Mastercard l’autorizzazione ad emettere nuove carte a partire dal prossimo 22 luglio. Il circuito di carte USA, secondo l’accusa mossa da Mumbai, non avrebbe rispettato le regole indiane relative alla gestione dei dati, che prevedono per le società straniere l’obbligo di conservare le informazioni solo all’interno del Paese.
L’India blocca Mastercard per la gestione dei dati
La banca centrale ha precisato in una nota che «nonostante sia stato fornito un periodo di tempo abbastanza lungo per adattarvisi, Mastercard si è dimostrata non conferme alle direttive». Quello della gestione dei dati si conferma così un terreno di scontro tra gli Stati Uniti e i player orientali, visti anche i precedenti - sempre in India - che hanno visto coinvolte American Express e Diners Club International, a cui è stato impedito di emettere nuove carte con accuse simili.
Mastercard, da parte sua, ha provveduto immediatamente a diffondere mezzo stampa la sua tesi difensiva, dicendosi «pronta a fornire tutti i dettagli necessari a dissipare le preoccupazioni dell’istituto centrale». La questione, per il colosso newyorchese, non è di poco conto: l’India è infatti un mercato cruciale per i piani societari, e solo nel 2019 sono stati annunciati nuovi investimenti per un controvalore di 1 miliardo di dollari nel quinquennio 2019-2024.
Lo stop a Mastercard è un’opportunità per Visa e Rupay
D’altra parte, se lo stop a Mastercard rischia di indebolire sensibilmente l’industria dei pagamenti, alcuni player potrebbero trarre invece un effettivo beneficio dalla stretta della banca centrale. Viene naturale pensare a Visa, concorrente di lungo corso di Mastercard, ma in prima fila tra i beneficiari spicca in realtà la rete di pagamento indiana Rupay, lanciata dall’esecutivo Modi e controllata dalla National Payments Corporation of India, organizzazione nell’orbita della banca centrale.
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