L’inflazione USA non delude: è al top dal 1982. Cosa aspettarsi adesso?

Violetta Silvestri

10 Dicembre 2021 - 15:30

I prezzi al consumo negli Stati Uniti si sono confermati elevati con i dati di novembre. Pur non sorprendendo le stime, l’inflazione è balzata del 6,8% annuale: è un nuovo record. Cosa succede adesso?

L’inflazione USA non delude: è al top dal 1982. Cosa aspettarsi adesso?

L’inflazione USA è balzata al ritmo annuale più rapido in quasi 40 anni, amplificando la rapidità e la persistenza dell’aumento dei prezzi che sta erodendo gli stipendi e pressando la Federal Reserve per inasprire la politica.

L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 6,8% da novembre 2020. Escludendo le componenti volatili alimentari ed energetiche, i cosiddetti prezzi core sono cresciuti dello 0,5% rispetto al mese precedente. L’IPC core è balzato del 4,9% rispetto all’anno precedente, un nuovo massimo trentennale.

Cosa significa questo dato per la più grande economia del mondo e cosa aspettarsi?

Inflazione USA al top: cosa significa? Tutti i numeri

I mercati finanziari attendevano con una certa trepidazione il dato statunitense di oggi sui prezzi: la pubblicazione è arrivata a confermare l’elevata inflazione.

L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato del 6,8% il mese scorso rispetto a un anno fa, con il ritmo annuale più veloce dal 1982 e un significativo aumento rispetto al tasso del 6,2% di ottobre.

I costi dell’energia sono volati a +33,3% da novembre 2020, con un aumento del 3,5% a novembre. La sola benzina ha avuto un rialzo del 58,1%.

I prezzi dei generi alimentari sono balzati del 6,1% nel corso dell’anno, mentre i prezzi delle auto usate e dei camion, uno dei principali responsabili dell’esplosione dell’inflazione, sono incrementati del 31,4%, dopo un +2,5% il mese scorso.

Il Dipartimento del Lavoro ha affermato che gli aumenti per i componenti alimentari ed energetici sono stati i guadagni in 12 mesi più veloci in almeno 13 anni.

I costi degli alloggi, che rappresentano circa un terzo dell’indice IPC, sono aumentati del 3,8% su base annua, il valore più alto dal 2007 con l’accelerazione della crisi abitativa.

Le interruzioni della catena di approvvigionamento, la rapida domanda dei consumatori e l’aumento dei costi delle abitazioni si sono combinati per alimentare la più forte esplosione inflazionistica di una generazione.

L’aumento dei costi è un problema per i funzionari della Federal Reserve e della Casa Bianca, che stanno cercando di calibrare la politica in un momento in cui il mercato del lavoro deve ancora guarire completamente dalla pandemia, con il rischio, però, che gli aumenti dei prezzi possano diventare più duraturi ed erodere il potere di acquisto.

I mercati hanno reagito positivamente al rapporto, con i future sull’indice azionario di Wall Street e i rendimenti dei titoli di Stato in aumento.

Alcuni economisti pensavano che si potesse indicare un’inflazione ancora più acuta, superiore al 7%. Anche per questo, il dollaro USA è sceso di 30-40 punti dopo che i numeri dell’inflazione si sono rilevati così alti come si temeva.

I prezzi USA sono alle stelle: che succede ora?

Quali conseguenze nelle scelte di politica economica e monetaria negli Stati Uniti dopo la conferma dell’elevata inflazione?

I funzionari della Fed sono diventati sempre più preoccupati per gli aumenti dei prezzi, sia perché è durato più a lungo del previsto, sia perché ha mostra segni di allargamento in settore meno legati ai consumi da pandemia.

Per esempio, i prezzi degli affitti sono cresciuti dopo un rallentamento iniziale durante il Covid, contribuendo a far aumentare i guadagni complessivi dei prezzi. È uno sviluppo preoccupante per la Fed mentre considera i suoi prossimi passi politici.

La riunione del 14-15 dicembre sarà cruciale. I dati rafforzano le aspettative che Powell accelererà la chiusura del suo programma di acquisto di obbligazioni. Un tapering più rapido aprirebbe la porta alla Fed per iniziare ad aumentare i tassi di interesse, una mossa che i mercati si aspettano ora entro la metà del prossimo anno.

La pressione è in aumento anche nei confronti di Joe Biden, in cerca di supporto per il suo massiccio piano di spesa. L’inflazione è diventata una questione politica spinosa per la Casa Bianca, che pesa sul gradimento del presidente e sulle prospettive elettorali per il suo partito democratico durante le elezioni di medio termine del prossimo anno.

L’amministrazione Biden ha assunto una posizione difensiva prima del rapporto di oggi, cercando di minimizzare la pertinenza dei dati in arrivo.

Ora a rischio per la Casa Bianca c’è la legislazione per investire 1,75 trilioni di dollari nella rete di sicurezza sociale americana. I repubblicani e alcuni democratici moderati hanno sostenuto che la spesa aggiuntiva aggiungerà ulteriore carburante all’aumento dei prezzi, contribuendo a un’inflazione ancora più elevata.

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