Ieri un Monet ha superato, primo caso tra i pittori impressionisti, la fatidica soglia dei 100 milioni di dollari. Quale investimento sarebbe stato meglio effettuare nel 1986?
Ieri, il catalogo serale d’arte impressionista e moderna proposto da Sotheby’s ha superato le attese permettendo alla casa d’aste di incassare 350 milioni di dollari, oltre 15 in più rispetto alle stime.
Quasi un terzo del ricavato è legato alla vendita di un solo quadro, i “covoni” (Les Meules), il celebre quadro di Claude Monet raffigurante i fasci di grano.
Facente parte di una serie di opere, venticinque per la precisione, dipinte tra il 1890 e il 1891, l’opera di Monet raffigura un campo soleggiato occupato da due caratteristici covoni di grano. Realizzato nella casa di Giverny, in Normandia, il dipinto misura 72 centimetri per 92.
I covoni di Monet: prezzo di aggiudicazione a livelli record
Un prezzo di aggiudicazione da record, 110,7 milioni di dollari, fa entrare il pittore impressionista nella ristretta cerchia degli artisti le cui opere hanno superato la soglia psicologica dei 100 milioni.
Per un’opera impressionista si tratta di un nuovo massimo storico. In precedenza un Monet, della stessa serie, nel 2016 era stato valutato 81,4 milioni di dollari.
Il collezionista che ha messo all’asta il dipinto, rimasto anonimo, nel 1986 l’aveva acquistata da Christie’s per 2,5 milioni di dollari.
The record-breaking $110.7 million #Monet led tonight's Impressionist & Modern Art Evening Auction in #NewYork, a total of 56 works from some of the greatest artistic masters of the 19th and 20th century garnering an incredible $350 million. https://t.co/FvHEtEjcVG
— Sotheby's (@Sothebys) May 15, 2019
I covoni di Monet vs S&P500: non c’è partita
In soli otto minuti, una battaglia di rilanci tra sei operatori ha permesso ai “covoni” di spuntare un prezzo 44 volte superiore al precedente record dell’opera. In termini percentuali, l’opera ha registrato un +4.300%.
Si tratta di un rialzo quasi doppio rispetto a quello registrato dall’azionario a stelle e strisce.
Se nel 1986 con la stessa cifra avessimo scommesso sullo S&P500, oggi avremmo in mano 62 milioni di dollari, +2.380%.
Ovviamente si tratta solo di una stima, visto che una tale opera d’arte include costi di transazione, tasse e polizze assicurative e di custodia che ne fanno scendere il rendimento.
Quale è il dipinto che vale di più?
Con oltre 110 milioni di dollari, l’opera di Monet si piazza al 36° posto totale e al 14° per quanto riguarda un’asta.
In prima posizione assoluta c’è il “Salvator Mundi” di Leonardo da Vinci, venduto nel 2017 per 450 milioni di dollari. Si tratta dell’ultima opera di Leonardo ancora nelle mani di a un privato.
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