Investire nel legno? Un’ottima opportunità per il futuro

Vittoria Patanè

04/03/2013

Investire nel legno? Un’ottima opportunità per il futuro

Diversificare il proprio portafoglio pare oggi l’unica possibilità per ripararsi dagli scompensi di un mercato che sembra quanto mai confuso ed in balia di una situazione politico-economica globale più che mai instabile.

E allora basta guardarsi intorno per capire le opportunità che determinati settori di investimento offrono in questo periodo. Con il crollo del mercato dell’oro e con l’argento che fa su e giù i risparmiatori sono in cerca di commodities che offrano una maggiore sicurezza a chi, avverso al rischio, vuole compiere un investimento con il quale aumentare il proprio rendimento, ma nello stesso tempo evitare di essere troppo succube delle oscillazioni del mercato.

E perché non il legno? La nostra vita è permeata da oggetti fatti con questo materiale e con i suoi derivati, basti pensare a carta e cartone, e il settore del legname sembra più che mai in via di sviluppo.

Dal luglio 2012 ad oggi il prezzo del legno è salito del 68%, grazie soprattutto alle prospettive aperte dal mercato immobiliare americano e dal consumo cinese.

Andiamo quindi a vedere quali sono le opportunità offerte da questa commodity.

Legno vs. inflazione

Il legno è strettamente legato allo sviluppo economico di tutto il mondo. Negli ultimi 100 anni il suo prezzo è salito del 5% annuo e inoltre il legname è diventato una sorta di scudo contro l’inflazione, basti pensare che tra il 1973 e il 1981, il suo valore è salito del 22%, grazie soprattutto allo sviluppo del mercato immobiliare americano.

Gabriele Micheli, co-gestore del fondo Pictet Timber che si occupa proprio di questo settore , come riporta Morningstar, si dice molto fiducioso:

“Il risveglio del settore immobiliare americano ha riacceso la domanda di legname, il cui valore è cresciuto del 68% dal luglio scorso ad oggi”

E ancora:

“Nel 2012 negli Stati Uniti sono state costruite 954mila nuove abitazioni, in pratica il doppio rispetto al 2010. E questo è solo l’inizio del trend, dato che per gli Usa, in situazioni normali, vengono costruite circa 1,5 milioni di nuove case all’anno. Questi dati sono molto importanti, in quanto il 70% dei profitti delle società americane del settore dipendono proprio dall’immobiliare”.

Il ruolo chiave della Cina

Come non pensare poi al riscaldamento? Il legno dedicato al riscaldamento rappresenta il 60% della produzione mondiale e addirittura in alcuni paesi in via di sviluppo, l’80% dell’energia consumata deriva dal legname.

La sola Cina negli ultimi anni ha fatto crescere di 22 volte il consumo del legno.
Sempre su Morningstar, Micheli afferma:

“Proprio la Cina gioca oggi un ruolo chiave. Le importazioni di legname sono aumentate dell’800% negli ultimi dieci anni. Questo perché il consumo di prodotti derivati dal legno è strettamente legato alla ricchezza di un paese. Oggi ogni cittadino cinese consuma in media 45 chili di carta all’anno, contro i 170 di un cittadino di Shanghai e i 300 di un americano”.

Il settore continuerà a crescere

L’aumento del prezzo del legno è infine dovuto ad un fenomeno che preoccupa gli ambientalisti di tutto il mondo e cioè la deforestazione.
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Più della metà delle foreste mondiali si trovano circoscritte tra Russia, Brasile, Canada e Stati Uniti, ma questi terreni, un tempo enormi e rigogliosi, stanno diventando sempre meno, cosa che ha fatto diventare il legno un lusso e non una risorsa naturale diffusa e facilmente sfruttabile.

“Queste tendenze, aggiunte al crescente costo della manodopera specializzata (ci sono sempre meno lavoratori disponibili per il settore), spingeranno al rialzo il prezzo del legno nei prossimi anni".

Afferma il co-gestore di Pictet Timber.

Fondi

Coloro che fossero interessati ad investire in questo settore possono scegliere, In Italia, tra il già citato Pictet Timber e l’ Ishares S&P Timber & Forestry, entrambi quotati sulla Borsa di Milano.

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