Deliveroo fissa la forbice di prezzo delle azioni in vista del prossimo debutto sulla Borsa di Londra. Il colosso britannico del delivery punta ad una valutazione di 12,2 miliardi di dollari.
Deliveroo, colosso del food delivery britannico, esordirà sulla Borsa di Londra entro inizio aprile. Ma i lavori sono ancora in corso: oggi il board della società ha annunciato di aver fissato la forbice di prezzo delle azioni, con l’Ipo che andrà a caccia di una valutazione da 12,2 miliardi di dollari.
Il titolo tech sarà quotato sull’indice Ftse 100, riservato alle cento società a più alta capitalizzazione del London Stock Exchange.
Deliveroo verso il debutto in Borsa
La grande febbre per le Ipo continua dunque a contagiare i mercati internazionali: l’euforia che ha travolto le piazze finanziarie nel corso dell’ultimo anno, instillata dalle politiche accomodanti delle banche centrali, dalla BCE alla Fed, sta infatti spingendo un volume record di società verso la quotazione, con Wall Street a dettare il ritmo.
Sugli scudi, negli ultimi dodici mesi, le Ipo miliardarie dei giganti tech statunitensi, come Airbnb e DoorDash, ma a capitalizzare il generale favore riscosso dal segmento tecnologico dell’economia mondiale, nella stagione pandemica, sono ora anche i player d’oltreoceano.
Tra questi, appunto, la compagnia di food delivery con base a Londra, che nel mese di gennaio ha chiuso l’ultimo round di investimento incassando una valutazione da 7 miliardi di dollari, ma l’Ipo – nonostante l’alta volatilità che sta scuotendo i listini della City – punta più in alto, 12,2 miliardi (8,8 miliardi di sterline).
Questa la risultante della valutazione di Deliveroo sul prezzo del collocamento delle azioni sulla Borsa di Londra, con la forbice che si muove tra i 5,41 e i 6,38 dollari (rispettivamente, 3,90 e 4,60 sterline). Se le aspettative saranno rispettate, sarà la più grande Ipo sulla piazza finanziaria londinese dal 2013.
A margine dell’annuncio il CEO Will Shu ha evidenziato l’importanza strategica del debutto di Deliveroo sui mercati finanziari:
«Siamo orgogliosi di quotarci a Londra [...] Diventare una società quotata ci consentirà di continuare a investire in innovazione, sviluppando nuovi strumenti tecnologici per sostenere ristoranti e supermercati, procurando ai rider più lavoro e ampliando la scelta per i consumatori».
Il boom dei ricavi operativi, del resto, autorizza a sognare: nel corso del 2020 Deliveroo – al pari dei suoi principali competitor, da JustEat a Glovo – ha infatti beneficiato delle restrizioni anti-Covid implementate dalle principali economie, intercettando i clienti di ristoranti, bar e pub, quest’ultimi ancora alle prese con i rigidi lockdown imposti per contenere la terza ondata della pandemia.
La Borsa di Londra pronta a riformare le regole
Ma le azioni Deliveroo potrebbero essere scambiate in un contesto profondamente diverso da quello odierno: i vertici della Borsa di Londra stanno infatti pensando di riformare le regole di quotazione dell’LSE, così da ridare smalto ad una piazza finanziaria offuscata dalla Brexit, e che ha già incassato il sorpasso di Amsterdam nei volumi di scambi.
La riforma permetterà a Deliveroo di avere per tre anni una struttura azionaria a doppia classe, che attribuisce di fatto un maggior peso ai fondatori rispetto agli azionisti, agevolando così il CEO Will Shu nell’esecuzione dei piani di lungo termine del colosso del delivery.
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