Ipo Airbnb: boom all’esordio in Borsa. La capitalizzazione azionaria vola a $100 miliardi

Pierandrea Ferrari

11/12/2020

Enorme successo per l’Ipo di Airbnb, gigante statunitense degli affitti brevi, che nel giorno dell’esordio sul Nasdaq ha superato ampiamente le aspettative della vigilia.

Ipo Airbnb: boom all’esordio in Borsa. La capitalizzazione azionaria vola a $100 miliardi

L’esordio in Borsa di Airbnb, home rental company fondata nel 2008, è stato un successo. Ieri – giovedì 10 dicembre – le prime contrattazioni di giornata hanno portato le azioni della società a 146 dollari, una misura più che doppia rispetto al pricing dell’Ipo fissato alla vigilia (68 dollari).

Al termine della prima sessione il titolo della piattaforma USA ha ritracciato poco sotto - 144,7 dollari ad azione - ma la capitalizzazione azionaria dell’azienda guidata dal CEO Brian Chesky rimane ampiamente al di sopra delle stime iniziali: 100 miliardi di dollari.

Ipo Airbnb: tutti i dettagli dell’esordio in Borsa

Il 2020 è stato un anno altalenante per Airbnb. Dopo aver incassato i colpi della pandemia nei mesi primaverili, la società californiana – come evidenziato dal prospetto sui dati economici dell’azienda consegnato alla SEC ad agosto – è riuscita a registrare un incoraggiante rimbalzo, con gli utili del terzo trimestre che hanno toccato quota 219 milioni di dollari.

Un trend, questo, che ha incoraggiato i vertici di Airbnb ad imboccare la strada del mercato, sebbene non siano mancati gli ammonimenti sul rischio di debuttare a Wall Street in un anno fortemente condizionato dallo shock pandemico.

Ma la prima sessione di ieri ha strappato via quel velo di incertezza che aleggiava dalle parti di San Francisco. Nei mesi che hanno preceduto l’Ipo, la società aveva rivisto ripetutamente al rialzo la forchetta di prezzo delle azioni: solo nelle ultime settimane quest’ultima era passata dai 44-50 dollari di novembre ai 68 dollari del giorno del battesimo sul mercato.

Poche frenetiche ore in pasto agli investitori di Wall Street sono bastate per portare le azioni del titolo tech a quota 146 dollari, di poco al di sopra della chiusura di giornata. Conseguentemente, la capitalizzazione azionaria della società ha superato le seppur alte stime della vigilia, raggiungendo quota 100 miliardi di dollari. La raccolta, invece, si è fermata a 3,7 miliardi, in rialzo di 600 milioni rispetto alle previsioni iniziali.

Le azioni Airbnb – sigla “ABNB” – che vengono ora scambiate sulla Borsa di New York sono suddivise in tre categorie: in prima fila quelle di Classe A con un voto per share, poi quelle di Classe B - destinate ai fondatori e ai fedelissimi dell’azienda - con venti voti per azione, e infine quelle di Classe H - riservate agli host che operano da lungo tempo sulla piattaforma - a cui non sarà riconosciuto alcun diritto di voto.

Un anno da record per le Ipo negli Stati Uniti

La pandemia in corso non ha scalfito la volontà delle aziende di quotarsi sul mercato. Al contrario, la cifra finora raccolta dalle offerte pubbliche inziali punta verso quota 200 miliardi di dollari, un picco nella storia della finanza statunitense.

A contribuire, indubbiamente, Warner Bros Music – colosso mondiale dell’entertainment – che lo scorso giugno ha raccolto sul mercato 1,93 miliardi di dollari, per una capitalizzazione azionaria a quota 13,8 miliardi.

Il consuntivo finanziario del 2020, tuttavia, è ancora da tracciare. Airbnb è ora sul mercato, e anche DoorDash – piattaforma USA di delivery – ha appena bagnato il suo debutto sul NYSE con azioni a 186 dollari e una capitalizzazione da 59 miliardi.

Ma in fila, davanti ai cancelli di Wall Street, ci sono anche Wish – online marketplace specializzato nella vendita di prodotti economici – che secondo le stime dovrebbe riuscire a raggiungere una valutazione di mercato di 25-30 miliardi di dollari, e Roblox, azienda produttrice di videogame attesa sui mercati nei prossimi giorni.

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