Nell’ambito degli accordi Italia-Cina, la Cassa Depositi e Prestiti potrebbe emettere obbligazioni in valuta cinese, i cosiddetti Panda Bond. Le obbligazioni sarebbero destinate a cofinanziare le imprese italiane in Cina.
L’Italia potrebbe essere il primo Paese G7 ad emettere Panda Bond. Lo riporta l’agenzia Reuters. Nell’ottica di consolidare i legami economici e commerciali con Pechino, il nostro potrebbe essere il primo Paese del G7 ad emettere obbligazioni in yuan.
Domani il presidente cinese Xi Jinping arriverà in visita in Italia per firmare con il premier Giuseppe Conte un accordo preliminare nell’ambito del progetto “Belt and Road Initiative” (BRI), da più parti definito il maggiore piano economico-diplomatico mai realizzato (Cos’è la Nuova Via della Seta, l’accordo economico tra Italia e Cina?).
Attaccato dalle opposizioni e da importanti rappresentanti statunitensi (Nuova Via della Seta: governo italiano si schiera con Pechino), l’accordo con la Cina è stato difeso dal premier Conte, che lo ha definito “equilibrato e mutualmente vantaggioso” (Economia Italia: Conte, accordo Italia-Cina è equilibrato e vantaggioso). Qualche distinguo invece per il ministro dell’interno Salvini (Italia-Cina: Salvini, accordo BRI non può riguardare questi due settori).
Per la CDP emissione di bond in yuan
Nell’ambito dell’intesa potrebbe essere prevista anche la vendita di obbligazioni “Panda” da parte della nostra Cassa Depositi e Prestiti.
“Tra venerdì e sabato, Cdp e Bank of China, forse insieme al ministero dell’Economia, potrebbero firmare un memorandum d’intesa che, se finalizzato, consentirebbe alla Cassa di lanciare un programma di Panda bond (quindi in yuan e destinati solo a cinesi) per cofinanziare le imprese italiane che investono in Cina", ha detto una delle fonti citate da Reuters.
Inoltre la Cdp in occasione della visita di Xi Jinping dovrebbe firmare un’intesa con Snam e il fondo Silk Road per la cooperazione sugli investimenti internazionali in Cina e nei Paesi, circa 120, che hanno già aderito alla BRI. Accordi sono previsti anche per i maggiori istituti di credito, per Eni e per Danieli.
Accordo CDP-BoC siglato il 28 agosto scorso
Già circolata a novembre 2017, l’indiscrezione relativa i Panda Bond non rappresenta un fulmine a ciel sereno. Lo scorso 28 agosto, la CDP e Bank of China hanno siglato un accordo per manifestare “l’intenzione –riporta la nota emessa dalla controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze - di svolgere un ruolo attivo nel rafforzamento del processo di internazionalizzazione delle imprese italiane in Cina, con particolare attenzione a quelle di dimensione medio-piccola, anche nell’ambito dell’iniziativa Belt and Road del Governo cinese”.
“L’intesa prevede, inoltre, l’identificazione di ulteriori aree di cooperazione per garantire l’accesso al credito e ai finanziamenti di medio-lungo termine delle imprese italiane esportatrici, anche con eventuali emissioni in valuta locale nel mercato dei cosiddetti Panda Bond”.
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