Anche Moodys taglierà le stime sul PIL italiano del 2019. L’agenzia di rating ha confermato tutte le sue perplessità
Il PIL 2019 dell’Italia sarà rivisto al ribasso anche da Moody’s.
Un’eventualità, questa, confermata dalla stessa agenzia di rating che ha espresso tutte le sue perplessità sul futuro economico del Belpaese.
Per dirla con le stesse parole di Moody’s, il PIL dell’Italia crescerà a ritmi piuttosto bassi per almeno due anni. Di conseguenza, hanno continuato gli esperti, il rapporto deficit/PIL salirà ben oltre la soglia concordata dal Governo e dall’Ue (2,04%).
Le previsioni di Moody’s sull’Italia
A confermare la possibile revisione delle stime sul PIL 2019 dell’Italia è stata Kathrin Muehlbronner, senior vice president sovereign risk group di Moody’s, che ha parlato di cifre piuttosto distanti rispetto a quelle pensate dall’esecutivo.
La crescita italiana sarà decisamente inferiore all’1% e potrebbe attestarsi tra lo 0 e lo 0,5% - una revisione drastica rispetto all’1,3% stimato a novembre scorso.
Un Prodotto Interno Lordo inferiore alle attese imporrà al rapporto deficit/PIL di imboccare la via del rialzo sia nel 2019 che nel 2020: la misura, secondo Moody’s, si attesterà al 2,5%.
Nel breve e nel medio periodo, ha continuato l’agenzia di rating, le previsioni citate saranno difficilmente modificabili e questo a causa delle attuali azioni del Governo (in parte negative e in parte positive) che comunque non riusciranno a scalfire l’outlook degli analisti sul PIL italiano.
Avvertimenti combinati
Le nuove previsioni degli esperti sono giunte in un momento particolarmente delicato per l’Italia che nel quarto trimestre del 2018 è entrata ufficialmente in recessione tecnica.
Le indicazioni macroeconomiche deludenti e la flessione del PIL osservata sul finire dell’anno hanno imposto agli esperti e a diverse istituzioni di rivedere al ribasso le proprie previsioni sulla crescita economica del Belpaese. Quello di Moody’s, infatti, è stato solo l’ultimo degli avvertimenti lanciati su Roma.
La scorsa settimana la Commissione europea ha tagliato le stime sull’Italia e sull’intera Eurozona. Nella mattinata odierna, invece, è stato il turno di Confcommercio che ha previsto una nuova flessione del PIL (-0,1%) nel mese di febbraio 2018. Ora che il rallentamento economico si è concretizzato la domanda che tutti si pongono è sempre la stessa: quanto durerà?
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