Dissesto finanziario in vista per circa 3 milioni di imprese e famiglie in Italia: c’è pressing affinché la moratoria sui prestiti bancari venga prorogata oltre giugno. A rischio default aziende e non solo.
Default in arrivi per circa 3 milioni di imprese e famiglie: l’allarme è scattato e il mese cruciale è giugno.
A lanciare un’allerta preoccupata è Fabi, sindacato dei lavoratori in banca e l’oggetto di tanta agitazione è la moratoria sui prestiti bancari applicata per la pandemia e in scadenza a giugno.
Cosa accadrà se il congelamento delle rate di finanziamento non verrà esteso ancora? Quasi 3 milioni di famiglie e imprese in Italia saranno nel baratro, a serio rischio default.
Italia: dissesto in arrivo per imprese e famiglie?
I numeri sono eloquenti nel giustificare il tono di allarme sulla possibilità di caduta in fallimento per imprese e nuclei familiari: 1,3 milioni di aziende con 198 miliardi di euro di finanziamenti congelati e 1,4 milioni di cittadini con 95 miliardi di euro di rate sospese.
In tutto, la moratoria in atto sui prestiti bancari è pari a 293 miliardi di euro e scadrà a giugno. Senza proroga ulteriore il quadro finanziario nazionale è destinato a precipitare.
Su questa scia si sono espressi anche il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli e il direttore generale, Giovanni Sabatini, che stanno chiamando in causa direttamente il Commissario UE Gentiloni.
La possibilità di stoppare temporaneamente e il pagamento di debiti, attivata in tempo di pandemia con il decreto Cura Italia e allungata con la Legge di Bilancio 2021 si è rivelata, a detta del sindacato Fabi:
“utile e indispensabile per assicurare liquidità aggiuntiva sia alle aziende (1,3 milioni) sia ai cittadini (1,4 milioni). La pandemia non ha però rallentato né fatto slittare l’entrata in vigore di nuove norme di vigilanza sulle banche predisposte dall’Eba”
Ora, però, incombono le nuove norme sui crediti deteriorati dell’Autorità bancaria europea (Eba), già in vigore da gennaio. Nello specifico, le banche europee dovranno seguire regole più severe sulla classificazione dei crediti deteriorati. Tra questi, risultano anche i prestiti congelati dalle moratorie e che sono perciò esposizioni deteriorate.
Dunque, a giugno, senza la liquidità richiesta per coprire i debiti, i soggetti italiani ora coperti da moratoria nel pieno della crisi finanziaria ed economica da Covid, potranno essere definiti soggetti in default. Si tratta di quasi 3 milioni di utenti. Cosa accadrà?
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