Conte ha risposto all’Europa: cosa dice la lettera?

C. G.

20 Giugno 2019 - 08:03

L’Italia ha risposto all’Europa: cosa dice la lettera di Conte? I dettagli

Conte ha risposto all’Europa: cosa dice la lettera?

La risposta dell’Italia all’UE è arrivata. La lettera di Giuseppe Conte è ufficialmente partita dopo il Consiglio dei Ministri svoltosi nella serata di ieri, mercoledì 19 giugno.

Ora la palla passerà nuovamente alla Commissione europea, al Consiglio e più in generale ai 27 membri dell’Unione che dovranno esprimersi sulle “giustificazioni” fornite da Roma.

La lettera di Conte all’UE è stata già criticata da quanti hanno messo in luce la sua eccessiva vaghezza, necessaria forse a mantenere un equilibrio stabile tra Lega e Movimento 5 stelle. Ma cosa dice il documento di risposta dell’Italia?

La risposta dell’Italia all’UE: cosa dice la lettera di Conte

Una lettera di sei pagine, quella inviata da Conte all’UE. Un testo nel quale il Presidente del Consiglio ha tentato di far valere le decisioni del suo esecutivo cercando altresì di rassicurare Bruxelles con un taglio dei fondi ministeriali pari a 2 miliardi di euro.

Non è chiaro se l’Unione europea si accontenterà dell’offerta nostrana. Per i più scettici è improbabile che l’Italia riuscirà ad evitare la temuta procedura d’infrazione senza prima aver dimostrato con fermezza la sua intenzione di ridurre deficit e debito pubblico.

“L’Italia, in quanto paese fondatore della casa comune, avverte la piena responsabilità di coltivare un dialogo aperto e costruttivo con la Commissione europea. Lo ha dimostrato anche di recente, nel dicembre 2018, allorché un intenso negoziato ha consentito di chiarire i dettagli della nostra manovra economica, il linea con le regole previste dal patto di stabilità e crescita. Adesso l’Italia viene nuovamente sollecitata a dare conto del rispetto di queste regole,”

ha tuonato Conte nella lettera di risposta all’UE.

Eppure, nel testo è mancato qualsiasi tipo di riferimento a quello che Repubblica ha definito l’unico scudo possibile contro la procedura d’infrazione: l’assestamento di bilancio di metà anno, ossia la dimostrazione di volersi impegnare per migliorare quei conti pubblici che hanno suscitato le ire di Bruxelles. Le decisioni in merito sono state rimandate dato il veto della Lega.

Non solo conti pubblici: il resto della lettera

Nella lettera di ieri sera Conte ha anche chiesto all’UE di adeguarsi al risultato delle elezioni del 26 maggio scorso e di tenere dunque conto della voglia di cambiamento espressa dagli elettori.

Tra gli obiettivi principali sanciti dal premier nel documento troviamo: intervento sui diritti sociali, sostegno all’economia circolare, lotta al crimine organizzato e alla concorrenza fiscale ingiustificata, nascita di una governance europea dell’immigrazione, revisione delle sanzioni contro la Russia, revisione del dossier Brexit e politica estera comune (solo per citarne alcuni).

La posizione dell’Italia di Conte è stata riassunta alla perfezione nella lettera di risposta all’UE: ad oggi il Belpaese sta cercando di mantenere un dialogo con Bruxelles ma sta contemporaneamente tentando di difendere a spada tratta le proprie scelte economiche. Chi la spunterà? Lo spettro della procedura d’infrazione continuerà ad aleggiare su Roma.

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