La ripresa italiana deve passare per la digitalizzazione e l’innovazione dell’export

Domenico Letizia

30/04/2020

La ripresa dell’Italia deve puntare all’internazionalizzazione del futuro, con focus sulla digitalizzazione e sull’innovazione per l’export.

La ripresa italiana deve passare per la digitalizzazione e l’innovazione dell’export

Il coronavirus ridisegna le strategie di internazionalizzazione per le nostre imprese. Sono innumerevoli le strutture imprenditoriali che tornano a guardare al futuro e ciò che diviene necessario è organizzare una strategia efficace e che sia a medio-lungo periodo, per ritornare a crescere, anche se nulla sarà più come prima.

Progettando per il post coronavirus il rilancio, importante è pensare ad un modello di business che dovrà passare attraverso processi di digital transformation, guardando all’estero perché il mercato italiano, in questo nuovo scenario, non potrà sostenere la crescita interna.

Le aziende necessitano di avviare una riflessione sul prodotto rispetto all’emergere di nuovi scenari, ripensando al bene o al servizio, oppure individuare un prodotto che sia maggiormente profittevole e investire proprio su quello. Solo dopo questa prima fase decisionale, si potrà passare un’analisi di mercato per individuare i Paesi che potranno garantire il più ampio margine. Tale processo rappresenta il momento del perfezionamento della strategia, che può contare sui big data per scelte che siano fondate su elementi concreti.

Attraverso una seria campagna di digitalizzazione della propria impresa nascono nuove esperienze per favorire l’incontro tra consumatore e realtà non ancora online. In ogni nuova strategia, l’analisi del dato è fondamentale. Quando delineiamo un piano di digital export, i grandi insieme di informazioni, i big data, assumono un ruolo ancor più significativo. La visione dell’impresa, seppur basata su esperienza e competenza, può talvolta portare nella direzione sbagliata, perdendo un’opportunità di business. In questo periodo che ci incolla in casa gli imprenditori possono ottimizzare il tempo attraverso la formazione.

Molte strutture formative per le imprese stanno predisponendo e realizzando webinar del tutto gratuiti, approfondimenti formativi e informativi rivolti alle aziende e ai professionisti. Appuntamenti formativi che possiamo suddividere in macro-aree: internazionalizzazione, digitale, ambiente e turismo e che tra loro possono intrecciarsi. Una straordinaria occasione di formazione non solo per le imprese della manifattura, ma anche per quelle dell’artigianato, del commercio e servizi.

Va poi ricordato che si sono moltiplicate le iniziative di sistema a sostegno delle attività italiane all’estero, tra cui i piani di finanziamento proposti da SACE-SIMEST. Come ricorda Sergio Passariello, Ceo di Euromed International Trade:

«L’internazionalizzazione è diventata un elemento essenziale per le imprese, non solo di grandi dimensioni, che sono sopravvissute alla crisi del 2008. E oggi, con l’emergenza economica in corso a causa del coronavirus, creare una politica di export è più che mai indispensabile, data la contrazione del mercato interno. Le aziende che non si sono mai approcciate a questi processi devono partire, prima di tutto analizzando la propria organizzazione aziendale, per poi strutturarsi in modo da poter affrontare questa sfida sfruttando le opportunità in corso, che noi cercheremo di implementare e diffondere. Come Euromed siamo operativi nel condividere tutte le occasioni e i finanziamenti a disposizione, oltre che a formare quanti sono determinati ad affacciarsi a questo mondo complesso e affascinante dell’internazionalizzazione. A breve lanceremo anche un corso gratuito per l’autovalutazione aziendale».

Un altro fronte che vede impegnata Euromed è il CETA: «L’Italia ha a portata di mano una grande occasione - continua Passariello - attraverso la ratifica degli accordi di libero scambio tra Unione Europea e Canada, per consegnare alle aziende un trampolino di lancio verso il mercato canadese e l’intero mondo anglosassone. Noi siamo in prima linea sul fronte di questa battaglia, che vede il Governo incerto e condizionato da pregiudizi, ma anche le aziende devono unirsi a noi con più forza, nel loro stesso interesse».

Alle aziende che operano in settori diversi da quelli considerati prioritari per l’emergenza, infine, sono state richieste trasformazioni significative, come la riconversione dei propri spazi, l’investimento massiccio nei canali e-commerce e nella comunicazione attraverso social media e canali di marketing digitale. Ma anche in progetti che fanno pienamente leva sul digitale. Tra questi troviamo, ad esempio, l’accordo tra l’internet company italiana Italiaonline e Alibaba.com, la piattaforma di riferimento per l’e-commerce B2B del Gruppo Alibaba, per favorire l’esportazione del Made in Italy del nostro Paese in modalità completamente digitale.

Siamo pertanto in un momento storico per migliorare il processo di sviluppo aziendale, investendo anche in strumenti di marketing digitale, email marketing e social media marketing con software di analytics per supportare la logistica nella gestione delle scorte, degli ordini e per pianificare la vita della propria attività imprenditoriale.

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