Le stime della Commissione Ue sull’Europa intera: ecco chi crescerà di più e chi crescerà di meno nel 2019. L’Italia sarà ancora il fanalino di coda
Chi crescerà di più e chi invece di meno nel corso del 2019? Le stime economiche della Commissione europea oggi pubblicate non hanno riguardato soltanto l’Italia.
Bruxelles ha dipinto un quadro piuttosto chiaro sul futuro prossimo dell’Ue e ha rivisto negativamente le previsioni di crescita di diverse economie, tra cui la Germania.
Nel caso dell’Italia le stime della Commissione non hanno lasciato spazio a dubbio alcuno. Nel 2019 il Belpaese crescerà impercettibilmente, mentre debito pubblico e deficit schizzeranno oltre i livelli massimi consentiti.
A crescere di più nell’anno corrente saranno Paesi quali Malta, Belgio, Polonia. A fare peggio, invece, saranno le economie tradizionalmente note come le più forti dell’Ue. In generale, nel 2019 l’Unione avanzerà dell’1,4% mentre l’Eurozona crescerà dell’1,2%.
Le stime della Commissione su Ue ed Eurozona
“L’economia europea continuerà a crescere nel 2019 e nel 2020. La crescita rimane positiva in tutti i nostri Stati membri e continuano ad arrivare buone notizie sul fronte dell’occupazione e della crescita dei salari. Ciò indica una tenuta dell’economia europea di fronte a una situazione globale meno favorevole e a una persistente incertezza. Tuttavia, dobbiamo essere pronti a sostenere maggiormente l’economia, se necessario, e ad adottare ulteriori riforme per stimolare la crescita”,
ha affermato Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici Ue, lanciando un vero e proprio monito contro il protezionismo.
Ancora secondo le stime, la disoccupazione scenderà nell’Unione europea e raggiungerà il 6,2% il prossimo anno. Nella zona euro le cose andranno ancora meglio e il tasso si riporterà sui livelli pre-crisi (al 7,7 % nel 2019 e al 7,3 % nel 2020).
L’inflazione Ue rimarrà contenuta e dall’1,6% dell’anno corrente salirà all’1,7% il prossimo anno. I dati riferiti all’Eurozona si attesteranno all’1,4% sia nel 2019 che nel 2020.
Tra le altre cose, e nonostante il rallentamento economico, il debito pubblico diminuirà nella maggior parte degli Stati membri (Italia esclusa).
- Debito Ue: 80,2% nel 2019 e 78,8% nel 2020
- Debito Eurozona: 85,8% nel 2019 e 84,3 % nel 2020.
L’ottimismo non cancellerà comunque i rischi di revisione al ribasso delle prospettive. A pesare in tal senso saranno il protezionismo, il rallentamento economico e commerciale, la Brexit e le incertezze politiche.
Quali Paesi cresceranno di più? La classifica
La crescita, ha continuato il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, continuerà e premerà sull’acceleratore nel corso del 2020, ma si baserà soltanto sull’attività interna. Il PIL avanzerà dell’1,6 % nell’Ue e dell’1,5 % nell’Eurozona.
Secondo le previsioni oggi pubblicate sarà Malta a crescere di più nel 2019. Il PIL della piccola isola mediterranea avanzerà di un ottimo 5,5% che oscurerà anche i risultati della Polonia (+4,2%), dell’Irlanda (+3,8%) e della Slovacchia (ancora a +3,8%).
A crescere di meno sarà invece l’Italia, fanalino di coda con un impietoso +0,1%. Penultima tra le peggiori la Germania, la cui economia avanzerà di uno 0,5% rivisto drasticamente al ribasso dall’1,1% stimato a febbraio.
Meglio del Belpaese faranno economie insospettabili quali la Grecia, che nonostante i guai degli ultimi anni cavalcherà il 2019 con un ottimo +2,2%. Lettonia, Slovenia, Cipro, Bulgaria, Romania, Ungheria e Slovacchia cresceranno tutte di oltre 3 punti percentuali.
A riassumere le sue ultime previsioni economiche di primavera è stata la stessa Commissione Ue tramite un semplice tweet.
Ecco dunque di seguito la classifica dei Paesi che cresceranno di più e di quelli che cresceranno di meno nel corso del 2019.
Growth spring 2019 #ECForecast (%):
🇲🇹5.5
🇵🇱4.2
🇮🇪3.8
🇸🇰3.8
🇭🇺3.7
🇷🇴3.3
🇧🇬3.3
🇨🇾3.1
🇸🇮3.1
🇱🇻3.1
🇪🇪2.8
🇱🇹2.7
🇨🇿2.6
🇭🇷2.6
🇱🇺2.5
🇬🇷2.2
🇪🇸2.1
🇵🇹1.7
🇩🇰1.7
🇫🇮1.6
🇳🇱1.6
🇦🇹1.5
🇪🇺1.4
🇸🇪1.4
🇫🇷1.3
🇬🇧1.3
🇧🇪1.2
🇩🇪0.5
🇮🇹0.1
Learn more → https://t.co/N2vTLdf6bg— European Commission 🇪🇺 (@EU_Commission) 7 maggio 2019
Di seguito invece una cartina riassuntiva, pubblicata sul sito ufficiale della Commissione.
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